Tra due donne (opera prima)

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Tra due donne

Tra due donne

titolo originale:

Tra due donne

fotografia:

montaggio:

scenografia:

produttore:

produzione:

paese:

Italia

anno:

2001

durata:

95'

formato:

colore

uscito il:

13/07/2001

Torino, una bella giornata di mezza estate del 1938: Nella penombra del suo studio, un uomo sui sessant’anni ridotto su una sedia a rotelle e mutilato della mano destra, comincia a scrivere le sue memorie: la "vita di un imbecille che ha assassinato propria moglie”.
Nel 1914 a Napoli il giovane capitano di cavalleria Maurizio Della Morte, intrattiene una relazione con donna Almerinda, giovane e bella sposa di un anziano consigliere di Cassazione, Francesco Ruglia, la quale vive la relazione angosciata da un profondo senso di colpa.
La situazione viene sbloccata dall'arrivo in casa Ruglia di alcuni ospiti milanesi: il banchiere Babila Salmoiraghi con la bella consorte Redegonda e la loro figlioletta. Venuta a conoscenza del tarlo che rode la coscienza di Almerinda, Radegonda, la convince ad abbandonare il suo capitano.
La guerra, per un giovane uomo sconvolto da una pena d'amore, appare una formidabile soluzione: cercando di perdere la vita sul campo di battaglia, Maurizio non riesce che ad essere ferito, ma non prima però di aver ottenuto una medaglia al valor militare.
Dal fronte dell' Isonzo, Maurizio viene trasportato in un ospedale di Milano dove rincontra Radegonda, che presta servizio come crocerossina volontaria: la sua prima reazione è quella di una fantasia omicida nei confronti della donna, ma l’assidua premura con cui Radegonda lo cura nella degenza, riesce tuttavia a far breccia nel fastidio risentito di Murizio: rimasti soli dopo un pranzo a casa Salmoiraghi, il capitano approfitta della disponibilità sessuale della donna.
Pur non amandola, Maurizio, dopo essere stato trasferito a Torino per motivi di servizio, si trova a convivere con la donna, la quale al contrario è follemente innamorata di lui. Per sottrarsi a questa situazione il capitano si rifugia nei piaceri di una vita dissoluta e libertina.
Questo menage non propriamente idilliaco viene improvvisamente sconvolto dalla quasi uccisione di Maurizio in un duello (per un ambiguo senso dell'onore, aveva sfidato un marchese, compagno di gaudenti scorribande, reo di avere tatto una "proposta indecente" nei riguardi di Radegonda).
Fu in quel momento, racconta l'ormai sessantenne Maurizio (siamo di nuovo nel 1938), che trovò le forze per uccidere quella donna che l'aveva legato a lui contro la sua volontà. Un rumore interrompe il resoconto autobiografico del vecchio, che ripone di tutta fretta penna e quaderni nello stipo di una ribalta del suo scrittoio: dalla porta qualcuno entra nello studio...