Tutto bene (opera prima)

vedi anche

sito ufficiale

Tutto bene

Tutto bene

titolo originale:

Tutto bene

cast:

Anita Kravos, Ernesto D'Argenio, Mattia De Gasperis, Olga Durano, Emanuele Arrigazzi, Marika Quadri, Maurizio Lugano, Roberta Bonfiglio

fotografia:

montaggio:

Pietro Belfiore

costumi:

Letizia Persico

musica:

Bebo Ferra

produzione:

paese:

Italia

anno:

2011

formato:

35mm - colore

Aldo, Marco, Monica e Angela una volta sono stati una famiglia unita. Oggi Aldo, il padre, ha fatto una scelta di vita estrema, lontano da tutto e da tutti, Marco, il figlio minore, lavora in tivù (fa il poliziotto in una serie) e se la cava. Monica, la figlia maggiore si è sposta con un uomo debole e pasticcione, Angela, la madre, non si è mai permessa neppure di dar voce ai suoi desideri. La vicenda si articola in quattro momenti ognuno di pochi giorni a volte di poche ore con al centro i quattro personaggi.
Nella narrazione la disposizione cronologica è a ritroso
Visita al padre.
E’ l’ultimo giorno dell’anno quando Marco va a trovare il padre Aldo nel casolare isolato di montagna dove si è ritirato e gli porta un vecchio macinacaffè, un ricordo di Angela, ex moglie di Aldo e madre di Marco, morta da non molto.
Il figlio rimane per la notte e i due uomini potrebbero cogliere l’opportunità di un avvicinamento che manca da tempo. Per l’occasione, Aldo ha cucinato un coniglio (come nella parabola del vitello grasso), ma il suo tentativo di riavvicinamento viene frustrato dalla vera motivazione per la quale Marco è andato a trovarlo: fargli firmare un documento relativo alla spartizione ereditaria della casa lasciata dalla madre.
In viaggio verso casa
Due mesi prima Marco che vive e lavora a Milano, viene avvertito dalla sorella Monica della morte della madre, Angela. Una morte improvvisa ma non del tutto inattesa. Il viaggio di ritorno a casa, in un paese vicino a Mantova per il funerale della madre, è il momento in cui Marco mette in campo consciamente e inconsciamente tutti gli ostacoli che può pur di non affrontare con coraggio situazioni dolorose.
Dà quindi un passaggio a una sua giovane collega di lavoro, accettando le deviazioni che lei gli propone e giocando sul filo di un possibile desiderio sessuale, quasi volesse non confrontarsi con il tema della morte della madre. Ci si mette anche il destino: un guasto all’automobile e così Marco arriva al paese a funerale ormai avvenuto.
I conti si pagano sempre.
Monica si trova ad affrontare un situazione sgradevole di affari andati male a sua marito. Organizza l’incontro con i creditori del marito, dei poco di buono che lui ingenuamente aveva cercato di fregare. Per pagare i debiti, Monica usa del denaro che si è fatta prestare da Angela, sua madre. In attesa dello scambio con i creditori, Monica si fa carico anche dei momenti di paura e debolezza del marito, tenendo solo per se stessa i suoi attimi di sconforto.
Falsa partenza
Angela, seguendo un impulso improvviso, ha deciso di andare a trovare Marco il figlio. Sulla corriera che la porta a Mantova, dove prenderà il treno per Milano, incontra Fabio Lucchini. Lei era stata la sua maestra e anche la maestra del fratello di lui, Rino , un ragazzo che, crescendo, era poi finito male. Parlando con Fabio, Angela gli racconta di un episodio in cui Rino nel cortile della scuola aveva protetto e fatto coraggio al più piccolo Fabio regalandogli un piacevole ricordo di quel fratello sfortunato. Scesi dalla corriera, Fabio accompagna Angela alla stazione si prende cura di lei, quando Angela, verrà colta da un malore.
Aldo ha portato a riparare il vecchi macinacaffè. Ma non c’è più niente da fare. E’ inservibile e lo mette su uno scaffale insieme a molte altre cose che rimangono lì senza motivo.