L'ultima ruota del carro

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L'ultima ruota del carro

L'ultima ruota del carro

titolo originale:

L'ultima ruota del carro

titolo internazionale:

The Fifth Wheel

sceneggiatura:

fotografia:

montaggio:

scenografia:

musica:

Elisa, Andrea Rigonat

produzione:

Fandango, Warner Bros. Pictures, Ogi Film, in associazione con Banca Popolare di Vicenza, con il sostegno della Regione Lazio

vendite estere:

paese:

Italia

anno:

2013

durata:

113'

formato:

colore

uscito il:

14/11/2013

Ernesto (Elio Germano) è un uomo semplice che tenta di seguire le proprie ambizioni senza però mai perdere i valori veri della vita. Tappezziere, cuoco d’asilo, traslocatore, autista, comparsa del cinema. Insieme a lui e al suo migliore amico Giacinto (Ricky Memphis) riviviamo le fasi cruciali della storia del nostro paese dagli anni ’70 ad oggi.
Con uno sguardo sempre attento ed ironico sui vizi e le virtù dell’Italia e degli italiani, Giovanni Veronesi ci regala una nuova commedia corale incentrata sulle vicissitudini normali e al contempo eccezionali di un eroe dei nostri tempi.

NOTE DI REGIA
Conoscevo da diversi anni Ernesto Fioretti, un autista di produzione romano poco più che sessantenne di cui ero diventato amico, ma non avrei mai pensato che un giorno mi sarei ritrovato a raccontare in un film la sua vita. Tutto è nato quando un giorno, mentre uscivamo da un autogrill reduci da un pranzo non esaltante, Ernesto mi ha detto: «Abbiamo mangiato peggio di quando facevo il cuoco d’asilo...». E io: «In che senso? Raccontami... ». E così, andando avanti e indietro nel tempo come in una sceneggiatura di Harold Pinter, ha iniziato a descrivermi la sua esistenza ricca di eventi grandi e piccoli, collettivi e privati, spesso ai limiti dell’incredibile, da lui vissuti come testimone privilegiato, svolgendo diversi mestieri, primo tra tutti l’autotrasportatore. Attraverso i suoi racconti ho visto passare davanti agli occhi quasi quaranta anni di storia italiana e ho pensato che, nascosta dietro quell’uomo così candido e discreto, ci fosse una vicenda umana sorprendente per le tante casualità che l’hanno caratterizzata. Una vita così meritava di essere subito portata al cinema!