Antonio, un pastore cilentano dallo spirito libero, sembra riuscire a comunicare solo con gli animali. L’incapacità di essere compreso dai suoi simili e le istituzioni che lo ostacolano lo esasperano sempre di più. Un nuovo regolamento comunale gli impedisce di portare i suoi animali al pascolo sul Cervati, la montagna che frequenta da quando è nato e di cui conosce tutti i meandri, e nonostante riesca a comparsi un terreno il comune gli impedisce di costruirvi qualsiasi cosa, anche un impianto per far arrivare l’acqua per i suoi animali. La natura è l’unica libertà in cui rifugiarsi e in cui trovare il suo posto nel mondo.