Achille è un insegnante di acqua gym che vive vicino Perugia. Ha un passato di sportivo professionista ma la sua carriera si è interrotta bruscamente quando stava per sfondare. Ora, all’età di 43 anni ancora sogna di diventare un campione sportivo, non importa quale sport. Grazie al suo talento di giocatore di minigolf pensa di poter entrare nella squadra di golf ma ovviamente non ci riesce così quando scopre che il minigolf è uno sport con tanto di campionati mondiali le sue speranze rinverdiscono. Avrebbe bisogno d’aiuto per calcolare angoli, traiettorie e sponde e Ferruccio, suo fratello, professore di matematica in una importante università americana è appena tornato a casa ma non ha nessuna intenzione di aiutare Achille. I fratelli in effetti non si vedono da 18 anni; dal giorno del funerale della madre. La rinnovata convivenza non è semplice ma grazie a Noelle, la cameriera africana del bar del paese, i fratelli torneranno ad essere una squadra come quando da piccoli potevano affrontare anche il grande Real Madrid.

NOTE DI REGIA:
Fratelli Ferretti contro Real Madrid è una commedia e come tutte le commedie fatte in Italia inevitabilmente affonda le proprie radici (consapevolmente o no) nella tradizione della commedia all’italiana. Della commedia all’italiana ha l’ambientazione contemporanea, i caratteri quotidiani e la localizzazione in un luogo preciso: la provincia di Perugia. Una storia di personaggi che potrebbero essere reali, che noi conosciamo, che incrociamo dal dottore o al supermercato. Le loro storie private e particolari che un po’ raccontano anche le nostre. Della commedia all’italiana, figlia illegittima e a volte neanche tanto amata del più blasonato neorealismo, c’è anche la messa in scena che privilegia i personaggi e lo svolgimento delle vicende cercando di tenere la macchina da presa più nascosta possibile per far emergere la realtà delle storie che ci raccontano. Ma a volte in Fratelli Ferretti contro Real Madrid si inserisce una variabile che neanche la matematica del prof Ferruccio Ferretti può prevedere. Quel pizzico di magia che chi racconta una storia decide di inserire come ingrediente segreto per far diventare quella storia unica. Credo che ci si possa immedesimare in un mondo che è di tutti i giorni, che si possa empatizzare con personaggi che somigliano a qualcuno che abbiamo già visto e che ci si possa emozionare per qualcosa di inaspettato e forse irreale che succede e che cambia la vita dei personaggi facendoli soffrire e gioire.