Yinad aliku (opera seconda)

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Yinad aliku

titolo originale:

Yinad aliku

titolo internazionale:

Happy holidays

regia di:

cast:

Manar Shehab, Wafaa Aoun, Toufic Danial, Meirav Memoresky

sceneggiatura:

fotografia:

Tim Kuhn

montaggio:

scenografia:

Stella Rossié

costumi:

Hamada Atallah

vendite estere:

paese:

Palestina/Francia/Germania/Italia/Qatar

anno:

2024

durata:

123'

formato:

colore

status:

Pronto (23/07/2024)

premi e festival:

Quattro personaggi interconnessi condividono le loro realtà, mettendo in primo piano le complessità dei rapporti tra culture, generazioni e generi diversi. Rami, palestinese di Haifa, deve fare i conti col fatto che la sua ragazza ebrea ha improvvisamente cambiato idea sul suo aborto programmato. Hanan, madre di Rami, affronta una crisi finanziaria e si ritrova invischiata in complicazioni quando chiede il risarcimento per l’incidente della figlia Fifi. Miri è costretta ad affrontare la depressione della figlia mentre insieme a Rami cerca di convincere la sorella a interrompere la gravidanza. Fifi è tormentata dal senso di colpa per aver nascosto un segreto che mette a rischio la reputazione della famiglia e la relazione appena agli inizi con il dottor Walid.

NOTE DI REGIA:
L’ispirazione per Happy Holidays è nata da una conversazione che ho sentito per caso da ragazzo. Una mia parente diceva a suo figlio, riferendosi alla moglie: “Non permettere mai a una donna di dirti cosa fare”. Questo paradosso dimostra quanto siano radicati i valori patriarcali e come persino le donne si sentano in dovere di difenderli. Più avanti, negli anni dell’università, ho osservato simili schemi comportamentali nella società israeliana, dove svariati rituali e tradizioni sono sfruttati a sostegno e supporto sia del patriarcato che della militarizzazione della società. Happy Holidays inizia con un incidente d’auto durante la festa del Purim e termina durante la sirena dello Yom HaZikaron, il Giorno del Ricordo israeliano. Queste feste sono “celebrate” nel film e i loro effetti sui nostri personaggi si accumulano, portando infine il pubblico a sperimentare emotivamente l’impatto di questi meccanismi di costruzione della realtà. Con Happy Holidays il mio obiettivo è esaminare criticamente questi meccanismi e il loro impatto sui valori degli individui attraverso due storie che si intrecciano, raccontate da quattro prospettive diverse. Le storie mostrano gente per bene intrappolata in un sistema corrotto. Attraverso queste storie, spero di stimolare conversazioni sui valori e le convinzioni che plasmano le nostre vite e di incitare gli spettatori a ripensare le proprie norme di vita. Nessuno è veramente libero finché le donne non sono libere, e nessuno è veramente libero finché non siamo tutti liberi.