Luca (Bizzarri) canta in un gruppo rock da centrosocialeokkupato, Camilla (Maggi) si vuole iscrivere a Legge e diventare costituzionalista. Siccome l’amore è come l’elettricità, gli opposti si attraggono e fanno coppia. Ma qualche anno dopo i due si sono ossidati. Nessuno dei due riesce davvero in ciò che sperava, e soprattutto, non può vivere con o senza l’altro.
Luca si rivolge ad uno psicologo, Pietro (Kessisoglu), che lo sprona con metodi forti (quelli della cosidetta scuola motivazionale, spiega il regista) a non dipendere da nessuno: Luca si trova attorniato da manager in crisi costretti a camminare sui carboni ardenti. Camilla si rivolge a sua volta ad una psicoterapeuta cultrice della new age, Blanda (Sacchi).
I due terapeuti, in realtà marito e moglie, hanno metodi radicalmente opposti, che mandano Luca e Camilla sempre più in crisi. Tutto si chiarisce e scoppia quando i quattro si incontrano insieme: le coppie litigano, si riappacificano, si mescolano, e fino alla fine nessuno potrà più dipendere su alcuna certezza. Al contrario della paziente voce narrante di Pietro, l’ossessivo Cannavò (Esposito), certo che la fidanzata l’abbia lasciato per Bill Clinton, che gli parla dalle prese elettriche nei muri…