titolo originale:
Missione Grado
regia di:
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
musica:
Massimo Locci
produttore:
Carlo Christian Spano, Francesco Fedele
paese:
Italia
anno:
2015
durata:
83'
formato:
colore
status:
Pronto (01/06/2016)
premi e festival:
“Missione Grado” pone lo sguardo sulle attività svolte dal contingente Italiano, guidato dalla Brigata Sassari, presso le istallazioni CAMP ARENA ad Herat e le postazioni avanzate COP COLUMBUS e FOB Highlander di Bala Morghab, Afghanistan.
Diviso in 9 capitoli, ognuno di essi inizia con un disegno “china su carta” dell’ artista iraniano Roham Fayazi ed un aforisma “universale” senza tempo.
“Chi non sa comprendere uno sguardo non potrà capire lunghe spiegazioni”. Dagli occhi del Sottufficiale dipende la sopravvivenza di molti colleghi, oltre che la propria, durante i tanti spostamenti da un punto A ad un punto B in cui egli controlla le infinite variabili per le strade di Herat. Attraverso il proprio sguardo il protagonista assorbe le sensazioni più vere che lo porteranno, al suo ritorno, ad essere una persona arricchita e soprattutto più consapevole.
“La felicità consiste nell’attesa della felicità”. Un Bersagliere racconta le proprie emozioni mentre si trova di guardia sul tetto del PRT. “La rana non si ingozza mai di tutta l’acqua dello stagno in cui vive” è il capitolo dedicato alla logistica e, attraverso un volo sul Black Hawk statunitense, abbiamo una visione del territorio afgano che rimarrà per sempre nei ricordi di ogni soldato che ha prestato servizio in Afghanistan.
“Nel paese dei ciechi l’uomo con un solo occhio è il Re” è il capitolo dedicato al sistema di sorveglianza del terreno, il GPSS.
“Dai un dattero ad un povero e ne gusterai il vero sapore” è il capitolo dedicato ai medici ed alla loro attività di assistenza presso la FOB di Bala Morghab.
“Il povero è uno straniero in patria” è il capitolo dedicato al pattugliamento con il mezzo “Lince”. Le due visioni, lo sguardo da dentro il mezzo e lo sguardo in soggettiva del mitragliere in ralla, si susseguono nel tragitto tra la FOB di Bala Morghab e la COP Highlander.
“Il frutto della pace è appeso all’albero del silenzio” è il capitolo dedicato alla vita in un Combat Out Post. Un meccanismo perfetto in cui nove uomini si integrano perfettamente in un contesto dove la tensione e l’attesa diventano compagni quotidiani.
“L’essenziale è invisibile agli occhi” è il capitolo dedicato ai droni dell’Aeronautica Militare.
“Se apri l’occhio del tuo cuore potrai vedere cose altrimenti invisibili” infine, è il capitolo dedicato alle attività di perlustrazione e controllo attraverso l’utilizzo di strumentazione per la visione notturna.