Barbieri d’Italia

clicca sulle immagini per scaricare le foto in alta risoluzione

Barbieri d’Italia

Barbieri d’Italia

titolo originale:

Barbieri d’Italia

titolo internazionale:

Barbers of Italy

montaggio:

produzione:

Capetown Film, Iterfilm, con il contributo del Ministero della Cultura, con il contributo di Regione Lazio, in associazione con Ludovico Martelli, Toscana Film Commission, Fondazione Sardegna Film Commission

paese:

Italia

anno:

2015

durata:

64'

formato:

colore

uscito il:

05/07/2016

Il” Barbiere” un mestiere antico, tipico della nostra tradizione, fatto di gesti apparentemente semplici e di relazioni umane profonde. Un mestiere che forse più di altri racconta attraverso se stesso e i suoi protagonisti, l’Italia di oggi. I barbieri parlano allo specchio, riflettono l’esperienza accumulata nel corso degli anni e i più giovani “hipster” innovano le linee e il gusto della società, ma quello che poi enunciano e che ci sembra la cosa più interessante da sottolineare è una filosofia di vita che passa dal tecnico delle forbici e del rasoio al cliente abituale e a quello di passaggio.
Eccoli allora sfilare uno dopo l’altro, alternati alle piazze antiche e ai lungomare pastello, come luoghi di un’Italia “bella”, ma non cartolina.
Boellis il più elegante si trova a Napoli, recita “Figaro” ed instaura un rapporto con la clientela tutto particolare, il binomio con suo figlio comincia dalle cravatte.
Da 60 anni, sempre sotto il Vesuvio, svolgono la loro attività i Cotena, barbieri da 3 generazioni, il nonno colpisce però perché riesce in un’impresa negata a tutti. A Torino tutti i venerdì i volontari della casa Santa Luisa fanno la barba e i capelli ai senza tetto, tra di loro il più giovane è un ragazzo peruviano in attesa del permesso di soggiorno, il suo sorriso e i suoi modi valgono più di ogni considerazione relativa alla tematica dell’immigrazione.
Toni è arrivato a Firenze dopo la guerra quando aveva 6 anni, ora ne ha 70 e il suo cliente più famoso si chiama Matteo Renzi.
A Capri è rimasto un unico artigiano della barba, Pasqualino Esposito, erede di quello che negli anni '60 rasò le guance abbronzate di tutta la nobiltà europea: oggi i clienti sono cambiati, da quando per i vicoli dell’isola partenopea si aggirano non più aristocratici col gallo al guinzaglio, ma nuovi esponenti della ricchezza internazionale. Nonostante questo lui è rimasto uguale a sé stesso: un uomo semplice che guarda alla concretezza e all’onestà del proprio mestiere. Sulle sponde del Po il barbiere musicista alterna il rasoio alla fisarmonica allietando i clienti e dispensando loro briciole di storia della musica. Il barbiere di Testaccio modella la barba ai giovani proletari di Roma, poi c'è la barbieressa di Cremona che ha scelto questo mestiere perché da piccola faceva la barba a suo padre, Simona di Sasso Marconi che ha lasciato le tinte e le messe in piega femminili per fare solo le barbe, e in fondo, alla fine, sono le donne la vera sorpresa di questo percorso, intrepide e determinate a portar via lo scettro ai maschi.

Barbieri d’Italia raccoglie e mostra luoghi, personaggi, storie dei barbieri italiani e dei loro clienti.