A.A.A. Achille (opera prima)

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A.A.A. Achille

A.A.A. Achille

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Achille è un bambino afflitto da balbuzie, ma dotato di una grande intelligenza creativa che si esprime nell’abilità manuale, nel costruire bizzarri e fantastici giocattoli.
Dopo aver tentato varie soluzioni al problema, la famiglia decide di portarlo a Villa Agorà, una clinica estiva diretta dal dott. Aglieri, inventore del metodo del “canto-parlare” che consiste nel far parlare i pazienti modulando la voce a mo’ di cantilena.
Tra i pazienti c’è anche una bellissima ragazza, Alessandra, timida, infelicemente fidanzata, afflitta da una balbuzie di inizio frase.
A portare un po’ di luce e allegria c’è anche Remo, un logopedista ex balbuziente, che per la prima volta collabora con il dott. Aglieri ed è molto più interessato di lui al rapporto umano con i pazienti.
La vita scorre nella Villa Agorà, tra situazioni comiche e poetiche, fino alla fatidica prova sul campo, che il dott. Aglieri considera come la dimostrazione finale e tangibile della validità della cura: i pazienti saranno portati all’interno di un grande centro commerciale e, lasciati soli in mezzo alla gente, dimostreranno di aver superato il problema della comunicazione.