titolo originale:
Roberto Assagioli, lo scienziato dello spirito
titolo internazionale:
Roberto Assagioli, the Scientist of the Spirit
regia di:
cast:
Lucia Albanesi, Alberto Alberti, Francesco Baroni, Francesca Barbagli, Marina Bernardi, Andrea Bocconi, Pier Maria Bonacina, Paola Butali, Adele Caprio, Mara Chinatti, Giovanni Yoav Dattilo, William Esposito, Paola Giovetti, Isabelle Clotilde Kueng, Vanni Landi, Mike Malagreca, Zeno Maranghini, Paola Marinelli, Marco Montanari, Maria Vittoria Randazzo, Massimo Rosselli, Giandomenico Torre
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
musica:
produzione:
paese:
Italia
anno:
2017
durata:
95'
formato:
colore
status:
Pronto (22/08/2017)
Roberto Assagioli nasce a Venezia nel 1888 e muore a Capolona (Arezzo) nel 1974. Medico psichiatra, è stato un grande ‘esploratore’ della Psiche Umana, uno ‘scienziato’ capace di viaggiare ‘nelle profondita’ e ‘nelle altezze’ dell’edificio dell’animo umano. Ha fondato nel ‘900 la Psicosintesi: "Un metodo di autoformazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il gioco delle forze psicologiche che si svolge in loro, ma vogliono diventare padroni del proprio regno interiore.” (R.Assagioli) Il pensiero scientifico di Assagioli comincia a prendere forma attraverso i primi scritti che risalgono al periodo compreso tra il 1906 e il 1910. Fu un assiduo collaboratore della rivista “Leonardo”, “La Voce” e di altre pubblicazioni culturali della prima metà del secolo scorso. Si laurea nel 1910 con una tesi sulla ‘psicanalisi’ e consegue la ‘specializzazione in psichiatria’, dedicandosi sin da subito alla professione di psicoterapeuta. Nel 1911 Assagioli fondò e finanziò la rivista “Psiche”, che uscì regolarmente sino al 1915. Fu attratto dalle scoperte freudiane ma ne individuò anche i ‘punti deboli’. Ebbe maggior affinità con il pensiero di C.G.Jung. *Nel 1911, con la relazione “ll subcosciente” presentata al Congresso Internazionale di Filosofia di Bologna, sottolineò i differenti livelli e la varia natura delle attività psichiche inconsce, e affermò la distinzione tra i fenomeni riconducibili all’esistenza di un “io trascendente, che costituisca l’essenza della nostra personalità” e quelli che “spesso manifestano proprietà palesemente inferiori a quelle della coscienza ordinaria”, distinzione che prelude alla concezione psicosintetica del supercosciente e dell’inconscio inferiore. Negli anni che seguono il seme dei primi scritti dà frutto; l’attività professionale e la ricerca scientifica confermano la concezione dell’uomo e la prassi psicologica proposte, e dal 1926 Assagioli userà pubblicamente il termine “psicosintesi” nel senso scientifico di “metodo inclusivo basato sul principio dell’organizzazione della personalità intorno ad un centro unificatore”. Nel 1926 Assagioli fonda, a Roma, I’Istituto di Cultura e di Terapia Psichica, che si propone di diffondere la conoscenza ed insegnare il corretto uso dei nuovi metodi di psicologia e psicoterapia applicate, e in modo particolare la psicosintesi, e che in seguito prenderà il nome di Istituto di Psicosintesi. Nel 1938, a causa della crescente ostilità del governo fascista, Assagioli è costretto a chiudere l’lstituto, che riaprirà a Firenze nel 1946. Ma il periodo 1926-1938 ha visto la maturazione della concezione psicosintetica, e il suo estrinsecarsi nelle differenti metodiche relative all’educazione, alla terapia e alla realizzazione personale e transpersonale. I corsi di lezioni e gli scritti di questi anni costituiranno la base di future elaborazioni teoriche e sperimentazioni, riconosciute e praticate oggi in tutto il mondo.