titolo originale:
L'isola di Medea
regia di:
cast:
Piero Tosi, Gabriella Pescucci, Ninetto Davoli, Nadia Stancioff, Dacia Maraini, Giuseppe Gentile, Piera Degli Esposti, Fernando Franchi, Roberto Chiesi, Alessandra Zigaina, Rena Koutsoudaki, Ioanna Koutsoudaki, Marino De Grassi, Sergio Camuffo, Gianni Maran, Mario Toso, Luisa Venier, Ennio Maltesan, Dino Colussi, Ennio Lugnan, Paolo Zadro, Tullio Troian, Maria Teresa Corso, Roberto Marchesan, Giovanni Gregori
fotografia:
montaggio:
musica:
produzione:
Karel, Lagunafest/Lagunamovies, con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Friuli Venezia Giulia Film Commission, Fondazione Sardegna Film Commission
distribuzione:
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2017
durata:
90'
formato:
colore
status:
Pronto (19/09/2017)
premi e festival:
Il documentario “L’isola di Medea” esplora il rapporto speciale nato nell’estate del 1969 durante la
lavorazione del film “Medea” tra il regista Pier Paolo Pasolini e la protagonista Maria Callas. Non fu una
storia d’amore classica, come la dipinse la stampa dell’epoca attratta dal potenziale mediatico della
coppia: un regista scomodo e provocatorio, dichiaratamente omosessuale e una celeberrima cantante
d’opera appena “scaricata” dall’armatore Onassis. Fu invece l’incontro fra due anime sensibili, la nascita
di un rapporto artistico bello e coinvolgente, di un’amicizia profonda e speciale. Il racconto di questa
affinità elettiva prende forma attraverso i ricordi e gli aneddoti dei componenti della troupe e degli amici
più cari della coppia: parlano Ninetto Davoli, che condivise con Pasolini momenti privati e artistici; Nadia
Stancioff, l’assistente personale della Callas; il costumista Piero Tosi, la costumista Gabriella Pescucci, il
direttore di produzione Fernando Franchi, l’attore Giuseppe Gentile (all’epoca campione olimpionico di
salto triplo), l’attrice Piera Degli Esposti (che debuttò con “Medea”), la scrittrice Dacia Maraini (che con
Pasolini, Moravia e la Callas fece due lunghi viaggi in Africa), lo storico del cinema Roberto Chiesi (che è
anche il direttore del Centro Studi-Archivio Pasolini presso la Cineteca di Bologna): ciascuno illumina con
particolari anche inediti il legame che unì Pier Paolo e Maria, soprattutto durante le riprese del film nel
set dell’isola di Grado e della laguna: un luogo dove Pasolini trovava le sue radici friulane e dove amava
ritirarsi per scrivere e pensare e nel quale portò spesso anche la Callas. Alcuni frammenti delle lettere e
poesie che il regista e la cantante si scambiarono, letti da voci off e illustrati dai disegni di Davide Toffolo,
segnano come capitoli il documentario, approfondendo i dettagli di un rapporto delicato e sincero. A far
da corollario anche le voci delle comparse del film, reclutate nell’isola di Grado: un punto di vista
popolare, ricco di piccole curiosità.
Quest’anno ricorre il quarantesimo dalla morte di Maria Callas (16 settembre 1977). Fra le tante
celebrazioni, questo documentario indaga su un momento particolare della vita della divina: “Medea” fu
la sua prima e unica prova d’attrice al cinema, il film fu per lei un momento di riscatto contro l’umiliazione
subita da Onassis e un mettersi alla prova poiché come cantante d’opera era ormai al tramonto, mentre
l’incontro con Pasolini, uomo colto e sensibile, le diede nuova forza e linfa artistica.