vedi anche
titolo originale:
The Man Who Stole Banksy
regia di:
cast:
Iggy Pop
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
musica:
Federico Dragona, Matteo Pansana
produttore:
produzione:
distribuzione:
Nexo Digital [Italia], CoolConnections [Armenia], Arti Film [Belgio], CoolConnections [Bielorussia], Mcf Megacom Film [Bosnia-Erzegovina], DDDream International [Cina], Mcf Megacom Film [Croazia], Njutafilms [Danimarca], Atlantic Film [Finlandia], CoolConnections [Georgia], Synca [Giappone], Mcf Megacom Film [Macedonia del Nord], Mcf Megacom Film [Montenegro], Another World Entertainment [Norvegia], Njutafilms [Norvegia], Arti Film [Olanda], CoolConnections [Russia], Mcf Megacom Film [Serbia], Mcf Megacom Film [Slovenia], Njutafilms [Svezia], Movies Matter [Tailandia], MovieCloud [Taiwan]
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2018
durata:
84'
formato:
colore
uscito il:
11/12/2018
premi e festival:
È il 2007. Banksy e la sua squadra si introducono nei territori occupati e firmano a modo loro
case e muri di cinta.
I palestinesi però non gradiscono. Il murales del soldato israeliano che chiede i documenti
all'asino li manda su tutte le furie: passi l'essersi introdotto nei territori e l'aver agito senza
nemmeno presentarsi alla comunità ma essere dipinti come asini davanti al resto del mondo è
davvero troppo.
A vendicare l'affronto con un occhio al bilancio ci pensano un imprenditore locale, Maikel
Canawati e soprattutto Walid, palestrato taxista del posto: con un flessibile ad acqua e l'aiuto
della comunità, decide di tagliare il muro della discordia. Obiettivo dichiarato: rivenderlo al
maggior offerente.
Questa è la storia dello sguardo palestinese su un’arte di strada di matrice occidentale e sui
messaggi che la street art veicola sul muro che separa Israele dalla Striscia di Gaza, ma è anche,
al tempo stesso, il racconto della nascita di un mercato parallelo, tanto illegale quanto
spettacolare, di opere di street art prelevate dalla strada senza il consenso degli artisti.
Sono passati sette anni da allora e l'asta per quel pezzo di muro non si è ancora conclusa: per
oltre centomila dollari una tonnellata di muro di uno degli artisti più celebri è stata trasferita in
Scandinavia e ora pensa a volare oltreoceano.
Partendo da alcuni casi concreti di opere finite sul mercato all’insaputa dei loro autori, The
Man Who Stole Banksy affronta tematiche d’attualità legate alla comparsa della speculazione
nel mercato della street art, al diritto d’autore, al confronto tra culture diverse in un’ottica postcoloniale
e al recupero di opere percepite come delle vere e proprie sfide tecnologiche anche
da restauratori specializzati nello stacco di affreschi rinascimentali.
Il docufilm alterna riprese fatte in strada in diversi paesi a delle interviste ad alcuni degli esperti
riconosciuti a livello internazionale su questi temi – giornalisti, professori universitari,
galleristi, avvocati – e a personaggi chiave di questo mercato parallelo della street art.
The Man Sho Stole Banksy dà soprattutto voce, per la prima volta, a Walid, lasciandogli la possibilità di spiegare la sua scelta di segare, per venderli, i muri offerti da Banksy al popolo palestinese, lasciando decidere al pubblico chi sono i buoni e i cattivi in questa storia, perché, come spesso accade, anche qui è solo una questione di punti di vista.