titolo originale:
Dalla quercia alla palma - I 40 anni di Padre padrone
regia di:
cast:
Paolo & Vittorio Taviani, Omero Antonutti, Saverio Marconi, Gavino Ledda, Nanni Moretti, Pierluigi Alvau, Giuseppe Angioni, Efisio Campus, Mario Cheri, Paolo Fauli, Pierluigi Fiori, Antonio Garrucciu, Gianni Garrucciu, Patrizia Giannichedda, Pietro Giordo, Gavino Loriga, Angelo Marras, Domenico Morganti, Gianfranco Panai, Giuseppina Perantoni, Cristiana Piazza, Immacolata Porcu, Cosimo Rodio, Anna Lucia Sanna, Marco Sanna, Mario Spissu
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
musica:
produzione:
paese:
Italia
anno:
2017
durata:
94'
formato:
colore
status:
Pronto (17/10/2017)
premi e festival:
Realizzato con la partecipazione di Paolo e Vittorio Taviani, Omero Antonutti, Saverio Marconi, Gavino Ledda, Nanni Moretti, e con le comparse che parteciparono al film, il documentario riporta i protagonisti nei luoghi del set, nella Sardegna forte e aspra della campagna di Cargeghe: Omero Antonutti (era il padre padrone) e Saverio Marconi (era il Gavino Ledda adulto) ritrovano luoghi, ambienti e le numerose comparse sarde con le quali riannodano i fili della lavorazione attraverso storie, aneddoti e curiosità; ai registi Paolo e Vittorio Taviani, il compito di aprire il baule dei loro ricordi. Filo conduttore delle tante voci - fra le altre quella di Nanni Moretti che, giovanissimo, ricoprì in quel film un piccolo ruolo - sarà lo scrittore Gavino Ledda, per uno stimolante contrappunto tra parola letteraria e immagine filmica. Il documentario “Dalla quercia alla palma. I 40 anni di Padre padrone”, con immagini di Luca Melis e il montaggio di Davide Melis, vuole ricostruire non solo il set, mostrando come sono cambiati, trasformati o rimasti uguali i luoghi delle riprese ma anche indagare - quarant’anni dopo, appunto - sulla forza del film, il suo valore metaforico di ribellione ed emancipazione da una condizione di solitudine e analfabetismo, sulla polemica che nacque in Sardegna. “Padre padrone” di Paolo e Vittorio Taviani vinse quarant’anni fa la Palma d’oro al festival di Cannes (e il premio Fipresci della critica internazionale). Un verdetto a sorpresa, voluto con intelligente lungimiranza dal presidente della giuria Roberto Rossellini. Il film ebbe poi successo in tutto il mondo: il documentario di Sergio Naitza vuole offrire un affettuoso tributo a quel set, a una produzione che è rimasta pietra miliare della cinematografia italiana anche nell’immaginario internazionale.