titolo originale:
Tito e gli alieni
titolo internazionale:
Little Tito and the Aliens
regia di:
cast:
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
produttore:
produzione:
BiBi Film, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, in associazione con Patrizio, con il sostegno della Regione Lazio
distribuzione:
Eksystent Distribution [Austria], Blitz Film & Video Distribution [Bosnia-Erzegovina], Times Vision [Cina], Blitz Film & Video Distribution [Croazia], Eksystent Distribution [Germania], Kino Swiat [Polonia], Blitz Film & Video Distribution [Serbia], Blitz Film & Video Distribution [Slovenia], Eksystent Distribution [Svizzera], Medyavizyon [Turchia], Inflight Dublin (Airlines) [Tutto il mondo]
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2017
durata:
92'
formato:
colore
uscito il:
07/06/2018
premi e festival:
Il Professore (Valerio Mastandrea) da quando ha perso la moglie, vive isolato dal
mondo nel deserto del Nevada accanto all'Area 51. Dovrebbe lavorare ad un
progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, ma in realtà passa le sue
giornate su un divano ad ascoltare il suono dello Spazio. Il suo solo contatto
con il mondo è Stella, una ragazza che organizza matrimoni per i turisti a
caccia di alieni.
Un giorno gli arriva un messaggio da Napoli: suo fratello sta morendo e gli
affida i suoi figli, andranno a vivere in America con lui.
Anita 16 anni e Tito 7, arrivano aspettandosi Las Vegas e invece si ritrovano in
mezzo al nulla, nelle mani di uno zio squinternato, in un luogo strano e
misterioso dove si dice che vivano gli alieni...
NOTE DI REGIA:
Nella vita mi sono purtroppo trovata a dover affrontare perdite importanti e quindi a pormi
quella domanda universale che ho deciso di esplorare in questa storia: come facciamo ad
affrontare la paura della morte e del dolore?
Qualche anno fa colsi mio padre assorto davanti al ritratto di mia madre, una bella
fotografia di lei sorridente appesa nella sua camera. La memoria di mio padre si stava
progressivamente sciogliendo come neve al sole, mia madre era scomparsa da più di dieci
anni e lui passava ore in contemplazione del suo viso. Cercava di conservarne il ricordo.
Da qui l'immagine che mi ha portato a sviluppare questa storia: un uomo nel deserto con
delle cuffie sulle orecchie seduto accanto ad un'antenna puntata verso il cielo, in cerca
della voce di sua moglie.
Mio padre è stato per me una guida formidabile per questo film.
Quando si perde la memoria, si smarrisce anche l'identità e la realtà si ricompone e assume
caratteristiche nuove. Chi perde la memoria non si riconosce e spesso non riconosce i suoi
familiari, non è più lo stesso e allo stesso tempo lo è ancora, quindi diventa quasi un
estraneo per i figli, i compagni, gli amici di sempre.
Ecco, io mi sono immaginata la realtà vista con gli occhi di qualcuno che aveva perso la
memoria, una realtà ricomposta con le risorse straordinarie di coraggio, creatività,
umorismo e straordinaria irriducibile leggerezza che appartenevano a mio padre.
Non poteva che nascerne un film di fantascienza (genere di cui sono appassionata fin da
bambina) con al centro una famiglia.
È una storia piccola, di gente sospesa, sperduta in un luogo immenso: l'Area 51, il posto
misterioso dove si dice che vivano gli alieni.
Una terra desolata come la Luna dell'Orlando Furioso, un luogo dove l'Umanità ritrova
quello che ha perduto.
Un villaggio di 54 abitanti in mezzo al deserto, cowboy e contadini, tutti convinti di essere
custodi di un Universo più ampio e dei suoi segreti.
Una ragazza che organizza matrimoni a tema.
Un divano e un Professore.
È qui che si ritrovano Tito e sua sorella Anita. Spaesati, ma determinati a trovare una
soluzione. Anita progetta la fuga, Tito vuole ad ogni costo parlare con suo padre ed è
convinto che quell'uomo depresso sul divano, che a vederlo così non sembra granché, in
realtà sia un grande scienziato e riuscirà ad aiutarlo.
E gli extraterrestri?
Beh, ci appartengono più di quanto non crediamo di sapere...