10 giorni senza mamma

vedi anche

Trailer internazionale

clicca sulle immagini per scaricare le foto in alta risoluzione

10 giorni senza mamma

10 giorni senza mamma

10 giorni senza mamma

titolo originale:

10 giorni senza mamma

titolo internazionale:

When Mom is Away

fotografia:

scenografia:

produzione:

paese:

Italia

anno:

2019

durata:

95'

formato:

colore

uscito il:

07/02/2019

Cosa succede se una mamma sempre presente decide di partire per dieci giorni lasciando i tre figli con un papà fino ad allora praticamente assente? Una sequela di disastrosi ed esilaranti eventi che travolgeranno Carlo (Fabio De Luigi) obbligato a fare il "mammo" a tempo pieno.
Carlo e Giulia (Valentina Lodovini) hanno tre figli: lui è un papà distratto e assorbito dal lavoro, lei è una mamma che si è dedicata alla famiglia rinunciando alla sua carriera. I figli sono Camilla, un’adolescente ribelle di 13 anni in pieno sviluppo ormonale e sentimentale, Tito 10 anni, furbo e sempre pronto a fare scherzi “innocui”, la piccola Bianca di 2 anni che non parla, usa i gesti e si prende ciò che vuole. Giulia, stanca della routine, comunica alla famiglia che sta per partire per dieci giorni di vacanza.
Trovandosi da solo, Carlo si ritrova all’improvviso in un vero e proprio incubo!
Tra cene da preparare, inserimento all’asilo, confidenze imbarazzanti della più grande, giochi sfrenati con gli amici del figlio, liti, disastri sfiorati e appuntamenti saltati al lavoro, Carlo sopravvive a questi dieci interminabili giorni anche grazie al prezioso aiuto di una “Mary Poppins” molto particolare (Diana Del Bufalo).
Sarà servito questo tempo per conoscere meglio i propri figli e riavvicinare la famiglia? Alla fine fare il mammo è poi una cosa così tremenda?
Una cosa importante però è successa: Bianca ha finalmente detto PAPA’!

NOTE DI REGIA
Per una volta ho voluto provare a girare un film come lo girerebbe un bambino. Con quella libertà che è propria dell’infanzia.
In genere quando comincio a scrivere una storia cerco di capire in che modo riuscirò ad immedesimarmi con i personaggi. Parto quasi sempre da lì. Non è egocentrismo. È che se non la vivo con loro poi la storia non funziona. Scrivere è il primo passaggio ma poi ci sono gli attori, i luoghi, le musiche, i costumi e la macchina da presa. Qui sembrava facile: è una famiglia, un argomento che ormai conosco molto bene. Tutte cose che mi sono capitate a volte in modo tragico, da raccontare facendo ridere. Mentre scrivevo, mi sono reso conto che immedesimarsi con i bambini è difficilissimo. E allora, anziché controllare ho provato a lasciar andare. A lasciarmi andare a ciò che succedeva. Guidando certamente, ma senza inibire la creatività di nessuno. Questo l’ho poi portato anche sul set e nell’uso della macchina da presa. Non doveva sembrare un film, ma pezzi di vita, che per quanto costruiti per essere comici, conservassero la verità. Il film è quasi tutto girato con macchina a mano, quasi fosse girato da un bambino. Tipo me.