titolo originale:
Last Words
regia di:
cast:
sceneggiatura:
Jonathan Nossiter, Santiago Amigorena, dal suo romanzo "Mes derniers Mots"
fotografia:
montaggio:
Jonathan Nossiter, Davide Laporta
scenografia:
Cristina Bartoletti, Valerio Romano, Matteo Monteduro, Francesco Bolognini, Massimiliano Petrini
costumi:
musica:
Tom Smail
produzione:
Stemal Entertainment, Paprika Films, Les Films d'Ici, Les Films du Rat, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura
distribuzione:
Fondazione Cineteca di Bologna [Italia], Front Row Filmed Entertainment [Arabia Saudita], Time in Portrait [Cina], Front Row Filmed Entertainment [Egitto], Front Row Filmed Entertainment [Emirati Arabi Uniti], Jour2fete [Francia], Front Row Filmed Entertainment [Iran], Front Row Filmed Entertainment [Iraq], Front Row Filmed Entertainment [Kuwait], Front Row Filmed Entertainment [Libano], Filmin [Spagna], Bleecker Street [Stati Uniti]
vendite estere:
paese:
Italia/Francia
anno:
2020
durata:
126'
formato:
colore
uscito il:
15/06/2023
premi e festival:
Nel 2086 il mondo che noi conosciamo non esiste più. Pochissimi uomini sono sopravvissuti. Un giovane intraprende un lungo viaggio alla ricerca di una ultima comunità di uomini.
NOTE DI REGIA:
Nel mondo del 2086, l’Europa è un deserto. Non c’è più natura. Solo lattine di cibo in polvere per gli ultimi sopravvissuti. Non c’è più cultura. Tranne qualche frammento di cinema sotto le macerie di ciò che rimane di Bologna. E i templi antichi ad Atene. Niente più socialità, neppure la memoria di una stretta di mano. Un mondo senza speranza? No! Grazie alle magiche risorse dell’immaginazione umana. Last Words è un film che si confronta con il potere distruttivo delle catastrofi ecologiche senza perdere il coraggio della tenerezza e la gioia dello stare insieme per raccontarci delle storie. Urgenti. Come l’ultimo uomo sulla Terra nel 2086: un giovane africano, l’ultimo africano. Impersonato dal non attore Kalipha Touray, un rifugiato gambiano che a sedici anni ha già assistito alla fine del mondo nella vita reale. Insieme al mitico attore Nick Nolte – che interpreta un regista d’altri tempi –, nel film riscoprirà il cinema. E dunque il senso della vita: il piacere di stare insieme (dopo un lungo periodo di isolamento), l’amore per la cultura (dopo anni di barbarie), per la bellezza (dopo tanto orrore). Soprattutto riscoprono l’importanza di mantenere viva la memoria. Perché, alla fine del mondo, tutto diventa importante.