titolo originale:
La seconda patria
titolo internazionale:
Another homeland
regia di:
cast:
Johnny Stea, Florent Vollant, Paul Tana, Tony Nardi, Pierre Curzi
sceneggiatura:
fotografia:
Jacques Desharnais, Katerine Giguère
montaggio:
produttore:
Rean Mazzone, Andrea Kerkoc, Paul Cadieux
produzione:
Ilapalma-Dreamfilm, Luce Cinecittà, Avocado Pictures, con il contributo del Ministero della Cultura, Canada Media Fund
distribuzione:
vendite estere:
paese:
Italia/Canada
anno:
2019
durata:
80'
formato:
colore
uscito il:
08/07/2019
Hanno preso una decisione radicale.
Hanno scelto di lasciare la loro “amara terra”, come hanno fatto negli ultimi 100 anni poco meno di 30 milioni di italiani.
Hanno fatto valigie e fagotti, attraversato frontiere, varcato l’oceano.
Di tutte le terre americane, hanno scelto il Quebec, enclave dal sapore mediterraneo, dove si parla la lingua francese, provincia radicata nella tradizione cattolica, da sempre aperta al meticciato.
Sono uomini e donne di grande coraggio e capacità di resilienza, disponibili a fare crescere in sé lo “spirito nomade”: hanno preferito essere padroni del loro tempo piuttosto che battersi, tra fratelli, per difendere uno spazio avaro di risorse. Alcuni di essi, spingendosi nei distretti minerari del gelido nord, hanno scoperto (grazie anche a “contaminazioni” culinarie e musicali) una speciale complicità con i “nativi” Innu, abitanti colà ben prima di ogni ondata migratoria.
Il film, seguendo il cammino della famiglia Stea, da Sannicandro di Bari, prima minatori in Belgio nell'immediato dopoguerra, poi lavoratori occasionali a Toronto e a Montreal, infine lavoratori nelle miniere di ferro di Schefferville, nel Grande Nord canadese, offre i ritratti di nove “migranti economici” e dei loro figli che hanno saputo adattarsi a una nuova vita, attivando nuove radici, senza perdere il legame con la loro “italianità”.