titolo originale:
Bentornato Presidente
titolo internazionale:
Welcome Back Mr. President
regia di:
cast:
Claudio Bisio, Sarah Felberbaum, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Antonio Petrocelli, Guglielmo Poggi, Roberta Volponi, Cesare Bocci, Massimo Popolizio, Ivano Marescotti, Antonio Milo, Liliana Fiorelli, Franco Ravera, Marco Ripoldi, Marta Gastini, Maria Chiara Giannetta, Francesco Zenzola, Gigio Morra
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
produttore:
produzione:
distribuzione:
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2019
durata:
100'
formato:
colore
uscito il:
28/03/2019
premi e festival:
Sono passati otto anni dalla sua elezione al Quirinale e Peppino Garibaldi vive il suo idillio sui monti con Janis e la piccola Guevara. Peppino non ha dubbi: preferisce la montagna alla campagna...
elettorale. Janis, invece, è sempre più insofferente a questa vita troppo tranquilla e soprattutto non riconosce più in lui l'uomo appassionato, di cui si era innamorata, e che voleva cambiare l'Italia.
Richiamata al Quirinale, nel momento in cui il Paese è alle prese con la formazione del nuovo governo e appare minacciato da oscuri intrighi, Janis lascia Peppino e torna a Roma con Guevara.
Disperato, Peppino non ha scelta: tornare alla politica per riconquistare la donna che ama.
NOTE DI REGIA:
La sceneggiatura di Fabio Bonifacci ci ha dato l’occasione di riabbracciare un tema a noi molto caro, che in passato ci ha regalato grandi soddisfazioni sia in tv che sul web, e che da sempre siamo convinti possa funzionare anche al cinema: la satira.
Il pitch della storia (Peppino Garibaldi torna e diventa Presidente del Consiglio per riconquistare la donna amata) ci ha messo davanti ad una doppia sfida: da un lato la responsabilità di realizzare il sequel di uno dei più grandi successi cinematografici degli ultimi anni; dall'altro la possibilità di esplorare, attraverso un soggetto dal fortissimo potenziale commerciale, l'attualità sociale e politica italiana.
Non è stato facile. Grazie alla perseveranza del nostro produttore Nicola Giuliano e alla benedizione di Riccardo Milani abbiamo trovato il coraggio necessario ad affrontare un progetto del quale non eravamo sicuri di essere all'altezza.
Ma è stata la conoscenza di Claudio Bisio a spazzare via definitivamente ogni nostro timore e spingerci a maneggiare con maggior sicurezza l'eredità del film di Milani. Con Claudio il feeling è stato immediato, s'è creato subito quel clima di complicità da ultimo banco di scuola. Senza che ce lo dicessimo mai esplicitamente, sapevamo che stavamo inseguendo un obiettivo comune: far ridere e regalare al pubblico uno spunto di riflessione. Lo stesso è avvenuto con il resto del cast.
Sarah Felberbaum in primis. Anche lei – come noi – si è ritrovata a maneggiare un'eredità importante (il ruolo di Janis, interpretato nel primo film da Kasia Smutniak), ed è riuscita a gestirlo con grande professionalità e ironia.
E poi... Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Gugliemo Poggi. In questo film interpretano personaggi totalmente inediti e sono riusciti a restituire al proprio ruolo la dignità della maschera: esilarante, buffonesca ma al tempo stesso ammantata di struggente umanità.
Il risultato è un 'sequel-non-sequel', che eredita personaggi, ambientazioni e temi da Benvenuto Presidente!, ma che da esso si distacca per toni, messa in scena e, ovviamente, scenari politici.
Ciò che abbiamo cercato di ricreare non è né un atto di denuncia né una rappresentazione grottesca della politica italiana, ma una sua reinterpretazione in chiave leggera, comica, e comunque sempre verosimile.
Allo stesso modo abbiamo lavorato alla messa in scena del contraltare della politica, il suo pubblico: l'elettorato, il popolo... noi. Cittadini sempre più confusi, sempre più affogati nel costante rigurgito di (dis)informazioni prodotte da tv e social network.
Ci piace pensare che nei personaggi di Bentornato Presidente, anche in quelli annidati nei margini più estremi del fotogramma, ognuno di noi riesca a vedere se stesso, i propri difetti, le proprie idiosincrasie... e, riconoscendosi, possa riderne.