titolo originale:
Jericho Piggy
regia di:
cast:
Marcello Caroselli, Pino Quartullo, Ania Rizzi Bogdan, Damiana Ardito, Fausto Moreno
sceneggiatura:
fotografia:
Gabriele Casch
montaggio:
Benedetto Bellabarba
scenografia:
Rocco Trevisol
musica:
Sgabs Maldus
produttore:
produzione:
paese:
Italia
anno:
2020
formato:
colore
status:
In postproduzione (02/01/2019)
Jericho Pea, un giovane Italo inglese che ha superato la trentina, è un imprenditore nel mercato della pornografia online degli anni 2000.
La storia si sviluppa attraverso situazioni tipiche di vita reale, dal lavoro sul set, a momenti di vita quotidiana dai risvolti tragicomici.
Jericho esaltato e ossessionato al tempo stesso dal suo lavoro, indossa quasi costantemente una maschera di uno dei tre porcellini, Timmy, la stessa con cui recita nei video destinati al mercato online.
La sera, dopo una giornata di lavoro sul set, è solo nella sua stanza, non ha una dimensione affettiva, si appassiona alla lettura di una novella: La fattoria degli animali, di George Orwell.
J. cerca di ricontattare alcune delle sue ex fidanzate, emerge così tutto il risvolto drammatico del suo privato: la solitudine, un profondo senso di abbandono e il disprezzo degli altri per lui.
Tra le due storie che si intersecano parallelamente ( vita di J. e novella di G.O.), c'è una connessione intertestuale apparentemente delineata solo dall'assonanza scenica: maschera di J. e maiali rivoluzionari nel racconto satirico.
La connessione in chiave critico-poetica è tra i seguenti temi: sesso e politica, là dove il sesso inteso come pornografia diventa uno strumento per esercitare un potere coercitivo sulle masse, attraverso l’individualismo che sfocia in un precipizio di solitudine e dipendenze. E ancora il tema strutturante del parallelismo storico tra rivoluzione socialista e quella sessuale della fine degli anni 60, degenerate entrambi in una forma di potere subdolo e manipolatore.