Storia di Ray (o l'asino che vola)

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Storia di Ray (o l'asino che vola)

Storia di Ray (o l'asino che vola)

titolo originale:

Storia di Ray (o l'asino che vola)

titolo internazionale:

The flying donkey

cast:

Ray Sugar Sandro, Gerry Viviani, Morena Besito

fotografia:

montaggio:

produzione:

distribuzione:

paese:

Italia

anno:

2020

durata:

74'

formato:

DCP - colore

uscito il:

08/10/2021

premi e festival:

  • Terra di Siena Film Festival 2020
  • Varese International Film Festival- Miglior documentario
  • OIFF - Ostia International Film Festival
  • Festival Internazionale del cinema di Salerno 2020: Menzione speciale per il contributo artistico
  • Vesuvius International Film Festival 2020
  • Roma Indipendent Prisma Awards
  • Venice Film Awards 2021
  • New York Movie Awards 2022: Nomination for Best Documentary

“Preferisco essere e non piacere piuttosto che piacere e non essere”. Questa frase, presente in una delle prime scene del film, in sé racchiude e specifica il perché abbiamo deciso di “seguire” per quattro anni Ray Sugar Sandro, nome d’arte di Sandro Micolucci: “noto” showman abruzzese appena cinquantenne (ma a vederlo non si direbbe) che, tra le tante mansioni artistiche si dedica al canto, la recitazione, la regia, la fotografia, il nudo artistico, la pittura e la poesia. Quello che più è risultato interessante, oltre appunto alla gaia ostentazione e al vivace menefreghismo del suddetto artista, sono state appunto la profondità e la purezza di tali sentimenti e di tali virtù: sono proprio i sogni e la spensieratezza (a tratti infantile) di questo 51enne dal fisico scolpito ad avere pilotato la struttura della narrazione fin dall’inizio ed averci convinto a raccontare questa storia, la storia di Ray.
Nella vita di Sugar, oltre al fratello Nicola e al padre Giovanni vi son vari amici, alcuni anche “geniali” come il bizzarro Gerry: un maturo signore pelato come un ginocchio e con una folta barba bianca che, da ormai parecchi anni, accompagna Ray per le sue esibizioni e ne fa da “Mangiafuoco”, ovvero da presentatore. Il termine “Mangiafuoco” non è stato utilizzato a caso, ma sta a sottolineare la chiave favolistica con la quale il nostro protagonista vive le sue giornate e con la quale noi vogliamo raccontarle.
Abbiamo ripreso Ray nei suoi concerti, nelle sue gite, nelle sue passioni e infatuazioni. Tra servizi fotografici di nudi artistici riproducenti l’Uomo Vitruviano di Leonardo, canzoni, esibizioni in AutoGrill e delusioni amorose, questi riuscirà finalmente ad arrivare sul famoso palco di STRAFactor (famoso programma TV) al quale anelava da diverso tempo.
L’arrivo al traguardo del nostro protagonista coinciderà con l’inizio di una nuova narrazione: quella di Ray divenuto asino.
L’animale ripercorrerà in maniera ciclica alcune degli aneddoti documentati in precedenza con il nostro protagonista. Dal vedersi irridere in un circo, e dall’essere utilizzato come bersaglio vivente, il ciuco Ray si vedrà liberato dalla prigionia del riso e dell’umiliazione da una donna Erculea presente nella compagnia circense. Con questa, l’uomo “divenuto” asino, non cercherà però di riconquistare la sua forma umana e di migliorare il proprio essere che, per sua stessa ammissione, è irrilevante dinanzi ad una sana e decisa volontà: per Ray di essere libero, per il ciuco di volare.