Deposizione in due atti

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Deposizione in due atti

titolo originale:

Deposizione in due atti

titolo internazionale:

Deposition in two acts

produzione:

Kama, In-Cul.Tu.Re Project / MIUR

paese:

Italia

anno:

2014

durata:

15'

formato:

HD - colore

status:

Pronto (01/11/2014)

premi e festival:

Grano vergine come prologo a due atti squarciati dalle parole di Artaud: “perché l’uomo si batte fuori? Perché è dentro la sua anatomia a fargli guerra”. Remoti visi si sfaldano dalle pareti della quattrocentesca Chiesa di Santo Stefano a Soleto, nel leccese, mentre la violenza deborda dall’inquadratura, le loro palpebre spalancano l’intimità dell’ex molino Coratelli & Imparato di Corigliano d’Otranto con una soggettiva che annacqua le forme appiattendole in una preziosa sindone (“…non ero morto né distrutto, ma nel corpo da qualche parte”): da Vermeer a Bacon, un paesaggio perduto in una camera oscura in cui l’occhio si eclissa tra vene e arterie d’un corpo impossibilitato alla riesumazione.

NOTE DI REGIA:
Deposizione in due atti fa parte della serie di miei lavori che indagano sui luoghi abbandonati dalle civiltà, luoghi intaccati dalla Storia passata (artistica, culturale o sociale) ma che ora tentano inutilmente d’aggrapparsi alla vita, simili ad eroi morenti sospesi in uno stato di attesa perenne: i visi cicatrizzati degli affreschi, distanti e consapevoli del loro destino, scandagliano gli spazi del mulino costringendo l’occhio ad un’estenuante visione delle superfici malate, carezzate prima di esser violentate nel fondo delle loro arterie. Non il racconto della bellezza, ancor meno quello della bruttezza: si tenta di snidare il bello covato dal ‘brutto’.
Ogni inquadratura è impossessarsi dell'impronta – sindone o anima sono termini troppo ‘alti’ –, è tentativo di levitazione o di volo incoronato da aureola per donare la giusta dignità a questi luoghi e oggetti, che portano il pensiero ai preziosi dipinti di Vermeer e a certe opere di Rauschenberg o Kiefer…e la merda assume valore cromatico aggiunto e necessario in queste 'tele abbandonate'.