titolo originale:
Dio salvi la Regina
titolo internazionale:
God Save the Queen
regia di:
cast:
Sibilla Barbieri, Igor Mattei, Mariano Rigillo, Babak Karimi, Francesca Palmas, Silvia Mazzotta, Paola Migneco, Ana Brigitte Fernandez, Francesco Falabella, Raffaella D'Avella, Filippo Gili, Elio Crifò, Anna Teresa Eugeni, Jun Ichikawa, Vittorio Allegra, Ella Gorini, Maria Irma Reyas, Marta Jacopini, Elena Baroglio, Alberto Caneva, Vittorio Ciardo, Jessica Cortini, Graziano Graziani
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
Ermete Ricci
scenografia:
Monica Raponi
costumi:
Monica Raponi
musica:
produzione:
distribuzione:
paese:
Italia
anno:
2019
durata:
96'
formato:
colore
uscito il:
30/09/2020
Diana, madre e medico della mutua, è una donna normale con una vita normale, che decide di fare un poetico atto di insubordinazione sociale, dichiarando l’indipendenza della sua casa dallo Stato italiano. La spinge la speranza di salvare il suo “popolo”. Tutti i protagonisti – la piccola famiglia e gli amici che ogni giorno si presentano non invitati nella casa – saranno condizionati da questa singolare scelta e proiettati verso un nuovo modo di rapportarsi alla vita quotidiana, agli altri. Dovranno affrontare grandi temi: la scelta della lingua, le basi su cui si fonda il diritto, le norme che creano il tessuto sociale, la filosofia con cui educare i figli e futuri cittadini ma, soprattutto, dovranno confrontarsi con la responsabilità che comporta esercitare un potere. “Dio salvi la Regina” è una commedia lieve e felicemente ironica, che guarda al molto piccolo per parlare del grande: pone sul tavolo un tema profondo e quantomai attuale, ma lo fa in maniera gentile, ricordandoci che alla fine, un popolo, è soprattutto una grande famiglia.
NOTE DI REGIA:
Mi sono appassionato sin da subito a questo progetto, ci sono dentro da quando era solo un’idea: Sibilla, l’autrice, mi ha coinvolto già in fase di scrittura. Per me il cinema è un animale vivo che cammina al mio fianco, e a volte cerco di cavalcarlo; mi piace lavorare a progetti sempre diversi, indossando ogni volta una veste nuova, e un’opera di riflessione in chiave ironica e leggera mi è sembrata la “cavalcata” giusta in questo momento della mia vita e soprattutto in questo particolare momento storico.
“Dio salvi la Regina” è figlio dello stato di salute, cagionevole, della democrazia come forma di governo; una riflessione in questo senso trovo sia più che urgente. La distanza tra cittadino e politica, che nel tempo si fa sempre più ampia, è allarmante; la crescente disillusione poi è spaventosa. A preoccupare di più è la rinascita delle destre, per dirla con parole di altri il fascismo non è mai morto, è solo annidato nell’ignoranza e nella paura.
La forza dei contenuti e la freschezza del linguaggio che caratterizzano il progetto hanno guidato con mano ferma il lavoro di tutti. Ognuna delle scelte stilistiche da me compiute è strettamente legate alla sceneggiatura, al fine di inglobare completamente lo spettatore facendogli vivere la storia “da dentro”, quasi fosse un osservatore partecipante. Per rendere possibile questa magia il regista deve “annullarsi”, il suo occhio deve diventare invisibile: lo sforzo maggiore è tutto concentrato sulla recitazione e in generale sulla messa in scena. Ricostruire la realtà e la naturalezza erano le parole d’ordine, il resto è tutto scritto.
Quella di “Dio salvi la Regina” è stata una piccola produzione indipendente, il che da una parte ha reso molto impegnativa tutta la realizzazione del film ma dall’altra ci ha permesso di lavorare in totale libertà, umana, creativa, professionale. E questo, lo assicuro, annulla qualsiasi tipo di ostacolo o fatica. Abbiamo fatto di necessità virtù, eravamo pochi ma tostissimi! I reparti che mi competevano, cioè regia e fotografia, si riducevano a due persone, il sottoscritto e un valente scudiero che si doveva trasformare in aiuto regista, aiuto operatore, elettricista e macchinista… ma è andata comunque benissimo. Come per uno chef è fondamentale fare bene la spesa, acquistando ottimi ingredienti, per un regista è basilare lavorare con un cast tecnico e artistico di qualità. Non avrei potuto scegliere di meglio! Si è creata una grande e bella famiglia, la stessa che raccontiamo nel film. Per un figlio unico come me, segnato da tanta distanza fisica e temporale coi propri cari, è stata un’esperienza umana e professionale davvero appagante.