titolo originale:
Il punto di rugiada
titolo internazionale:
The Dew Point
regia di:
cast:
Massimo De Francovich, Luigi Diberti, Eros Pagni, Alessandro Fella, Roberto Gudese, Lucia Rossi, Elena Cotta, Erica Blanc, Maurizio Micheli, Libero Sansavini, Ariella Reggio, Valerio Binasco, Gloria Coco, Bruno Noris, Cristina Noci, Paila Pavese, Emilio Dino Conti, Giovanni Pastorenzi
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
produttore:
produzione:
Fandango, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Regione Lazio
distribuzione:
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2023
durata:
112'
formato:
colore
uscito il:
18/01/2024
premi e festival:
Carlo, un ragazzo viziato e sregolato, una notte provoca da ubriaco un grave incidente d’auto per il quale viene condannato a scontare un anno di lavori socialmente utili in una casa di riposo. Insieme a lui a Villa Bianca arriva anche Manuel, un giovane spacciatore colto in flagrante.
Luisa, infermiera che lavora da anni nella struttura, guiderà i due ragazzi in un mondo senza età dove condivisione, conforto e accoglienza cambieranno per sempre il loro sguardo sul mondo e sulla vita.
NOTE DI REGIA:
Erano circa tredici anni che pensavo a questo film sui vecchi e, nel frattempo, si può dire che lo sono diventato. Ero a Pordenone ad un incontro per Fortapàsc. Mi si avvicina un giovane maestro di scuola che nel frattempo è diventato uno scrittore di successo, Enrico Galiano, e mi parla della sua esperienza di qualche anno prima in una Casa di riposo come alternativa al servizio militare.
Quei racconti mi sono rimasti dentro, sentivo che c’era materiale da romanzo come avrebbe detto Balzac ma anche da cinema.
Contemporaneamente nasceva l’idea di scrivere un libro che avesse a che fare con mio padre, “Forte respiro rapido”. Ci misi cinque anni mentre Il punto di rugiada ancora non trovava la sua strada.
Alla fine, nel 2019, con Riccardo de Torrebruna e Francesco Frangipane ci siamo chiusi nella casa del Circeo e ne siamo usciti solo con una scaletta finalmente convincente.
Mentre poi scrivevamo la sceneggiatura affioravano qua e là pezzi di Forte respiro rapido che chiedevano sempre più insistentemente di far parte del film. Addirittura il protagonista vecchio si volle chiamare Dino. Questo per dire di come, in fondo, le due cose siano in qualche modo collegate. Fra l’altro sapevo che, negli ultimi anni di vita, mio padre avrebbe voluto fare un film sui vecchi. In realtà su La morte di Ivan Il'ič, di Tolstoj. E sarebbe stato un bel film, anche se diceva che, leggendo il racconto, ci si accorgeva che ancora non avevano inventato il cinema per via del ritmo che, secondo lui, qua e là, mancava nel libro.
Di quante cose è fatto un film prima che venga realizzato? Di quanti umori che poi a seconda dell’abilità del regista, non vorrei usare la parola sensibilità, si spera di vedere sullo schermo?
Sono qui a scrivere queste note che forse sono più pensieri per cercare di rendere partecipi, io per primo che scrivo, quelli che le leggeranno del sentimento che anima un film. Se traspare, se ce ne lasciamo avvolgere, se qualcosa rimane, allora vuol dire che ne è valsa la pena.
Io, con l’aiuto di tutta la troupe ma soprattutto del meraviglioso cast, giovane e vecchio, al quale mi
sento molto legato, spero di esserci riuscito.