titolo originale:
Dal nulla
titolo internazionale:
From the dark
regia di:
cast:
sceneggiatura:
produttore:
produzione:
La Sarraz Pictures, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Regione Lazio, Europa Creativa, Fondazione Sardegna Film Commission
paese:
Italia/Canada
anno:
2025
formato:
colore
status:
In postproduzione (11/04/2025)
Sardegna. Un piccolo villaggio viene sconvolto dalla scomparsa di una bambina e dal suicidio di Alice, una giovane donna ritrovata morta nel bosco. C’è un legame tra i due casi, ma ancora nessuno lo sa. Sara, una scrittrice di successo, amica della ragazza, decide di tornare nei suoi luoghi d’infanzia per scoprire cosa sia accaduto. Sarà così costretta a confrontarsi coi demoni di un passato dimenticato.
NOTE DEGLI AUTORI:
Parlare delle contraddizioni più profonde dell’animo umano col filtro del cinema di genere.
Spinto da questa esigenza, assieme a Francesca, ho deciso di scrivere “Dal Nulla”: volevamo scavare dentro i personaggi e trattare temi importanti come gli abusi sui minori e l’emersione del rimosso attraverso un racconto che non rinunciasse alla suspense, alla tensione, all’intrattenimento.
Al centro del film, un tema universale: senza fare i conti col proprio passato è impossibile crescere, trasformarsi, vivere.
“Dal Nulla” è un viaggio lontano nel tempo e nella geografia, il ritorno ad un’infanzia che è tutta ferite e limiti; è una storia sulla perdita dell’innocenza, sulla paura, e sulla difficoltà di vivere delle persone che hanno avuto un passato traumatico. È un racconto cupo, denso di emozioni oppresse e viscerali all’interno delle quali vagano, come fossero anime alla ricerca di se stesse, i nostri personaggi.
“Dal Nulla” è un thriller dell’anima, una storia di bambini a cui viene negata l’infanzia. Bambini che diventeranno adulti anaffettivi, adulti pazzi o adulti suicidi. È un viaggio a ritroso nella memoria che procede su due linee investigative inizialmente parallele: quella di Ivan, ispettore di polizia del nord Italia trapiantato in Sardegna, più legata alla realtà, alle tracce, agli indizi, alle prove materiali, e quella di Sara, più interiore, psicologica, intima e personale.
SARA, la nostra protagonista, fa un percorso di riappropriazione del sé, del proprio dolore, del proprio vissuto e dunque della propria identità perduta, soffocata e martoriata da adulti malati quando era troppo fragile per difendersi.
Proprio per questo Sara è autrice di una saga letteraria young adult dalla quale affiorano, trasformate, memorie sopite di un passato funesto. Il suo tentativo di avvicinarsi al mondo dell’infanzia, quell’infanzia che lei ha perduto, è stato costante nell’arco della sua vita. Un tentativo della sua memoria di emergere, chiusa in un corpo che non permette a nessuno di avvicinarsi, un corpo asciutto e nodoso incapace, almeno fino al finale, di lasciarsi scaldare da un altro essere umano.
Il film è dunque un thriller drammatico e psicologico che ha, disseminate qua e là, sottilissime sfumature horror, con un retroscena potente e che arriva nel finale a sfiorare una storia di vendetta.
Sara si macchia di una colpa indelebile pur di conseguire il suo obiettivo e salvare la vita della bambina scomparsa (vista anche come altra se stessa e archetipo dell’innocenza). Ed ecco che quella memoria sepolta torna alla luce grazie al sacrificio di Alice, la sua migliore amica, che le indica in qualche modo la strada per riappropriarsi della propria identità, comprendendone gli aspetti più bui e arrivando finalmente a conoscersi fino in fondo.
L’ambientazione scelta per questo film è l’isola in cui sia io che Francesca siamo nati e cresciuti, la Sardegna. Una terra ricca di storia e di mistero dove abita una doppia anima: c’è quella più consolatoria, vacanziera ed estiva conosciuta ai più, e c’è quella dove alberga il cuore più profondo dell’isola, più nebbiosa e ancora inedita al cinema.
La Sardegna, terra di emigrati, mi sembrava infatti il luogo giusto dove raccontare una storia di radici strappate e di identità da ritrovare. Una storia che riassumesse i temi a me più cari in chiave drammatica cercando di arrivare a un pubblico più ampio possibile.