titolo originale:
Double
regia di:
cast:
Daniele Daniele, Emanuele Fulco, Giulio Occhipinti, Luana Esposito, Elisabetta Vacca, Kyara Maria Russo, Monica Andolfatto, Alessandro Villa, Andrea Caielli, Andrea Giglio, Natalia Panpols, Enzo Zammuto , Paolo Puleo
sceneggiatura:
montaggio:
scenografia:
Roberta Montaruli
musica:
Fabio Valente
produttore:
Enrico Cannizzo
produzione:
paese:
Italia
anno:
2021
durata:
61'
formato:
colore
premi e festival:
Double fa il portiere di notte in un hotel, ed è attore di teatro. La compagnia di cui fa parte sta provando una commedia. Double possiede anche un potere speciale: riesce ad essere invisibile. Grazie a questa capacità utilizza tutto il suo tempo libero per seguire gli altri nel loro privato, venendo a contatto con i lati meno visibili delle loro vite e delle loro personalità. Segue i suoi compagni e spia i clienti dell’albergo dove lavora. Eccetto il teatro e il lavoro all’hotel, Double non ha una vita sociale, né ha amici.
Una sera va ad assistere da invisibile alle prove di teatro. I suoi compagni iniziano a provare la scena, ma quanto succede lo lascia sconcertato: recitata dall’inizio alla fine, senza le sue parti, la scena funziona benissimo ugualmente. Double ne esce smarrito e disorientato. È forse la risposta che stava cercando, e così finisce per rimanere invisibile e sottrarsi completamente alla sua propria vita.
NOTE DI REGIA:
Raccontare il superpotere dell'invisibilità nasce da una riflessione sul rapporto tra visibilità e non-visibilità, categorie fondamentali del nostro tempo. Il personaggio dell'attore, ruolo che per definizione si rende visibile sul palcoscenico, vive una contraddizione nel momento in cui, invisibile, scompare alla vista del mondo, facendosene mero osservatore. Da qui la mia riflessione si sposta sul senso della maschera in un'epoca e una società in cui l'immagine mediata e la costruzione della personalità ci segnano nel profondo.
La modalità realizzativa del film -e in parte il film stesso- nascono da un percorso precedente alle riprese durato un anno, in cui ho seguito un gruppo di attori non professionisti sia sul palco che nelle loro vite. Da queste ultime sono nate in parte le trame che hanno dato vita alla sceneggiatura, e che poi gli attori stessi sono stati chiamati a interpretare.