Come un'oasi

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Come un'oasi

titolo originale:

Come un'oasi

titolo internazionale:

Like an Oasis

sceneggiatura:

scenografia:

Irene Orrù

costumi:

Lucia Cherchi

produttore:

produzione:

paese:

Italia

anno:

2021

durata:

14'55"

formato:

colore

status:

Pronto (23/06/2021)

premi e festival:

  • Varese International Film Festival 2022

Elisa, seduta davanti all’ingresso del Museo Deleddiano, aspetta l’arrivo di Chiara.
Nel giardino del Museo, che una volta era la sua casa, la giovane Grazia Deledda lancia tristemente in aria le pagine del suo ultimo manoscritto. Passato, presente e futuro si incontreranno con la grazia femminile di una visione.

NOTE DI REGIA:
Il film prende spunto da “La via del male”, uno dei primi romanzi di Grazia Deledda, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Il libro fa da sfondo a un incontro fuori dal tempo tra Elisa e Chiara, due ragazze dei giorni nostri, e la scrittrice nuorese, ancora giovane. Le parole del romanzo catturano le protagoniste che a loro volta le reinterpretano disegnandole, riscrivondole, recitandole, sognanandole. Realtà e immaginazione si fondono in un gioco le cui regole si ispirano alle principali caratteristiche del libro: l’amore, la passione per le cose vere, quelle sofferte e desiderate, quelle che la stessa giovane Grazia ancora non riusciva a ottenere ma per le quali aveva deciso di lottare.
Contro il provincialismo chiuso e le convenzioni sociali, contro un mondo che soffoca i sogni di tutte quelle donne divise tra desiderio e rassegnazione. Donne determinate e passionali, costrette a una continua lotta con se stesse dalla società bigotta in cui vivono, che si esprimono talvolta attraverso una esplosione di sensualità primitiva e selvaggia. E come forse la giovane Grazia chiudeva gli occhi al mondo circostante per sognare i suoi personaggi e le sue storie, così Elisa e Chiara, nel film, chiudono gli occhi per poter rinnovare quegli stessi sogni con la propria immaginazione, in quel rapporto reciproco che solo la grande letteratura può intrattenere coi lettori di ogni tempo. Nel corso del film, i riferimenti spazio temporali abituali si disperdono progressivamente, chi sogna è a sua volta sognato, Elisa e Chiara immaginano Grazia Deledda nel passato e Grazia Deledda immagina le due ragazze nel futuro. Le lettrici immaginano la scrittrice e la scrittrice le lettrici. Il montaggio ci racconta un incontro che può avvenire solo nel campo della finzione ma che paradossalmente esprime la ricerca delle autentiche emozioni dell’artista nell’atto del creare l’opera e del pubblico nell’atto di riceverla, entrambi attraverso l’immaginazione.