titolo originale:
Lazzarone
regia di:
cast:
Michele Giovannini
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
produttore:
produzione:
Planck Films, Samarcanda Film, L’Eubage, con il sostegno di Trentino Film Commission
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2023
durata:
70'
formato:
colore
status:
In postproduzione (02/02/2023)
Isolato nella sua “favela” per colpa di un passato difficile, Michele spia gli “umanoidi" attraverso il binocolo, come in un safari al contrario. La “favela" è la sua ultima salvezza, un purgatorio di solitudine e penitenza che lo tiene in vita e, contemporaneamente, minaccia di spegnerla; è la metafora dell’amore, che cerca disperatamente negli abitanti del bosco; è il rifugio in cui sogna di poter portare, un giorno, una donna. Sotto un cielo striato dalle scie chimiche e carico di nuvole nere, il suo giudizio distaccato sul mondo che lo circonda si fa lapidario… come la musica anni ’90 che ritma la sua vita.
Note di regia
“Lazzarone” è un film nato senza sceneggiatura.
Esplora la vita solitaria di Michele, un reietto della società dal passato difficile che, nonostante tutto, si è creato un proprio mondo, delle proprie paure ma soprattutto delle proprie idee sugli umani, o umanoidi come li chiama lui. Il film è un ritratto ma anche una cartina tornasole sulla società contemporanea vista da una persona “pura” e “incontaminata”. Le vicende seguono Michele che recita se stesso, tra situazioni di immaginari fantastici al limite del videoclip anni ‘90 a momenti di delirio e lunghi monologhi sotto l’effetto dell’alcool con la videocamera ferma nel mezzo, lucida e sentenziosa, inquadrando lo spazio come la cornice di un quadro in cui il soggetto si muove impazzito al suo interno. Il film è anche una scommessa a mostrare un unico protagonista senza sentire la presenza della videocamera, senza interagire, senza intervistare, anche se a volte, è necessaria e si percepisce soprattutto nella confessione finale dove accenna un rapporto con lo spettatore, quasi un video testamento. Un lungo lavoro che ha richiesto la costruzione della fiducia con una persona affetta da bipolarismo, raramente lucida e spesso provata dalle sue passate esperienze negative. “Lazzarone” tenta di tracciare una linea che pone il dubbio di cosa sia vero e cosa sia falso, se quello che vediamo è un mondo fantastico e Michele è il suo folletto oppure che, l’uomo, come lo vede lui è destinato ad autodistruggersi, sabotandosi di continuo, senza uscire mai dalla propria condizione.