Educazione fisica (opera seconda)

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Educazione fisica

Educazione fisica

titolo originale:

Educazione fisica

titolo internazionale:

Gym Class

sceneggiatura:

Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo, dal l'opera teatrale "La Palestra" di Giorgio Scianna

fotografia:

montaggio:

scenografia:

musica:

Mario Fanizzi

produzione:

Paco Cinematografica, Agresywna Banda, Rai Cinema, con il sostegno di Regione Lazio

paese:

Italia/Polonia

anno:

2022

durata:

88'

formato:

colore

uscito il:

16/03/2023

premi e festival:

I genitori di tre alunni vengono convocati dalla preside di una scuola media di provincia: è successo un fattaccio, di cui i loro figli sono i responsabili. Ma è difficile da credere e da accettare. La palestra si trasforma in un’aula di tribunale improvvisata, dove ha inizio un processo feroce nel tentativo ostinato di smentire e nascondere la verità.

NOTE DI REGIA:
Educazione Fisica è tratto dal testo teatrale La Palestra di Giorgio Scianna che ho avuto modo di leggere nel 2014.
In quegli anni di sofferenza, dove il cinema sembrava un miraggio nel deserto, pensai fosse un testo estremamente interessante con un set up assolutamente dinamico e cinematografico. Mi ricordava quelle storie ambientate in tribunale che mi appassionavano molto da bambino: film come Parola ai giurati di Sidney Lumet, o JFK di Oliver Stone.
Inoltre, l’idea di girare un film interamente in una location e avere l’occasione di lavorare con un gruppo di attori in maniera organica, cronologica e totalizzante nella propria verbosità, mi affascinava molto.
Ho avuto la possibilità di ricreare interamente, secondo i criteri della mia immaginazione, la palestra in uno studio a Cinecittà con l’obiettivo di realizzare un film intelligente, scioccante, emotivo, vicino al pubblico e al contempo personale, personalizzato. Volevo fare un classico, senza fronzoli dove tutto è rivolto alla discussione. Il montaggio è per scelta democratico e non lascia scampo a nessun personaggio, i quali sono sempre tutti presenti attraverso i piani d’ascolto che giocano un ruolo chiave nella lettura del film. Ho optato per un découpage classico le cui geometrie vengono dettate dall’emotività della scena.
Nel rispetto della scrittura dei D’Innocenzo e all’autenticità tematica di Scianna, ho realizzato un mio personale esperimento di cinema classico. Il tutto per discutere del tema centrale dell’opera, urgente e attuale, che viene espresso al meglio nel senso di responsabilità che pervade e al contempo si sottrae ai personaggi del film.
Mi sono stati d’ispirazione i cartoni animati anni 70’ di Ralph Bakshi, il cinema di Buñuel e il punk.