Sacro Moderno (opera prima)

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Sacro Moderno

Sacro Moderno

titolo originale:

Sacro Moderno

titolo internazionale:

The children of the sleeping giant

cast:

Filippo Lanci, Simone Caruso, Mattia Caruso

sceneggiatura:

fotografia:

montaggio:

musica:

Freddie Murphy, Chiara Lee

paese:

Italia

anno:

2021

durata:

69'

formato:

colore

aspect ratio:

1.66:1

premi e festival:

Nel comune montano di Intermesoli sono rimaste poche persone. Il giovane Simone, erede tacito di memorie e antiche tradizioni, si fa carico delle responsabilità del paese. Non molto distante vive Filippo, eremita e individualista, che lontano da tutti cerca di ricostruire se stesso e la propria fede.
Simone e Filippo, legati da silenzi opprimenti, fanno i conti con limiti e compromessi interiori sotto lo sguardo vigile di un popolo che, inconsapevolmente, travolge la loro vita e il loro destino.

NOTE DI REGIA:
In un periodo storico dove i piccoli borghi stanno scomparendo e con essi le antiche tradizioni, nasce Sacro Moderno un film documentario che racconta storia e destino di una comunità montana che in tutti i modi cerca di sopravvivere.
L'obiettivo è mostrare i diversi punti di vista dei protagonisti che in maniera differente prendono le distanze dal sistema gerarchico e di potere che si è formato negli anni all'interno di questi paesi.
Il film, che inizialmente si muove intorno al concetto di responsabilità che Simone ha nei confronti della comunità, lentamente si sposta sul tema della violenza e di come essa influenzi il destino dei personaggi; una violenza silente che porta Simone ad agire senza avere tempo di pensare. In questo duplice senso angoscioso si muovono lo spirito dei personaggi e l'anima del film. Una comunità che si mostra poco, ma che vigila e orchestra silenziosamente il destino di Simone e di coloro che entrano in contatto con lui. Il film vuole evocare nello spettatore un forte senso di oppressione e di solitudine, attraverso il disorientamento nell'animo di personaggi privi di punti di riferimento.
Con l’ausilio del mezzo cinematografico, abbiamo deciso di raccontare una moltitudine di emozioni alternando la camera in movimento con delle fisse, come a voler sfiorare i sentimenti nascosti dei protagonisti, ma allo stesso tempo lasciandoli liberi di agire con estremo rispetto. Il fine ultimo è quello di provare a creare un universo volutamente magico a metà tra fiaba nera e film di formazione, dove lo spettatore si perde nei ritmi dilatati di un silenzio apparente, cercando dentro sé il senso ultimo del film. Una verità oscura e tragica che probabilmente non smetterà mai di esistere in un mondo così piccolo e nascosto, ma universalmente comprensibile.