Il sonno della natura genera mostri che ne proteggono il risveglio, demoni benigni caleidoscopicamente generati e che ne guidano la rigenerazione nonostante l’uomo ne metta malignamente a repentaglio i meccanismi fino ad un punto di rottura totale. Entità silvestri guardiane sussurrano da boschi, foreste e radure a volte ancora capaci di allontanare motoseghe e altre cattive vibrazioni. Nei momenti in cui tutto è quieto, farfalle e bombi si nutrono all’impazzata su cespugli di bellissimi fiori a grappolo che lasciano solo dopo averne del tutto divorato il nettare, mettendo a nudo la fragilità nascosta dietro la bellezza di ecosistemi sempre complessi. L’opera video racconta un lungo istante di un tale rarissimo fenomeno. Catturato alle pendici del Monte Bianco in una splendida mattina di sole e aria tersa, tale momento si presta a rendere l’idea di uno sguardo a 360° che lo spettatore può far suo muovendolo col dito o col mouse, a seconda dello schermo, interagendo con l’opera, dunque interattivamente toccando con mano la natura attraverso il tatto, facendola sua, rendendola quindi meno intatta?