titolo originale:
L'origine del mondo
titolo internazionale:
The origin of the world
regia di:
cast:
Giorgia Faraoni, Fabrizio Rongione, Fabrizio Rongione, Giovanni Calcagno, Giovanna Di Rauso, Roberta Mattei, Vittorio Alonzo, Andrea Sperandio
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
produttore:
produzione:
Armosia, Wave Cinema, Fairway Film, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura
paese:
Italia
anno:
2024
durata:
109'
formato:
colore
status:
Pronto (23/09/2024)
premi e festival:
Eva è una ragazza italiana di 19 anni, Bruno un uomo francese di 45. Anime molto diverse che non si conoscono, legate insieme da un disastroso destino che li fa incontrare quando la giovane causa involontariamente un incidente nel quale muore la moglie dell’uomo.
Eva nasconde a Bruno la sua vera identità e, decisa a curare la stessa solitudine e disperazione nella quale anche lui sembra sprofondare, inizia a frequentarlo. I due intraprendono un viaggio dentro se stessi che li porterà ad affrontare i loro fantasmi e a curare le loro ferite, finché la verità non verrà a galla.
Quello che sembra un buco nero nel quale sprofondare, diventa invece l'origine di un nuovo inizio, che permetterà ad entrambi di imparare quanto il perdono sia più forte del dolore, dell'odio e perfino della morte.
NOTE DI REGIA:
L'idea del film nasce da due principali esigenze: da una parte la necessità di raccontare una storia capace di mettere al centro la forza dell'incontro tra esseri umani e il bisogno di un contatto profondo con l’Altro; dall’altra quella di portare avanti una ricerca artistica sul corpo femminile, linea di indagine che ha ispirato tutti i miei lavori precedenti. Le protagoniste di cui raccontavo nei miei cortometraggi avevano tutte un rapporto di disagio col proprio corpo, denso di sensi di colpa e sensazioni di oppressione, ma soprattutto erano spinte da una forte necessità di purificazione e liberazione. Mi sono così avvicinata allo studio delle radici culturali che hanno originato questo carico sul corpo della donna, arrivando al Cristianesimo e in particolare al racconto della Genesi; in questo modo, Eva è diventata l'eroina del mio film. Quello che mi interessava di più, era raccontare la storia di una ragazza che diventa donna affrontando la propria colpa e superando l'immagine di distruzione che si sente addosso, comprendendo quanto il femminile abbia anche una valenza salvifica e quanto distruzione e creazione non siano altro che le facce di una stessa medaglia. Eva cerca di salvare Bruno dai mali che lei stessa ha creato, attraverso un viaggio fisico ed emotivo, un viaggio di sprofondamento e rinascita, che richiama non solo l’origine del tutto, del mondo, ma anche un percorso di tipo psicoanalitico. Il dolore e la sofferenza psicologica sono infatti metafora della genesi, e dal caos si genera sempre un evento di cambiamento e un nuovo ordine.