Tormentato da una tragica perdita, Salvo, un pescatore siciliano, lascia la sua città natale per rifugiarsi a lavorare nella produzione di carbone in Calabria. Alla notizia della malattia del padre, torna in Sicilia, dove intende vendere la casa di famiglia e utilizzare i fondi per una battaglia per l'affidamento congiunto con l'ex moglie.
I suoi piani vengono vanificati quando scopre che Binta, un'immigrata, occupa abusivamente la fatiscente casa sul mare con il giovane figlio Moussa. Binta sostiene di aver lavorato come badante per il padre di Salvo e di avere il diritto legale di rimanere in casa. Ne nasce un braccio di ferro, con Salvo che tenta di sfrattare madre e figlio, e nel frattempo restaura la barca da pesca del padre ormeggiata sotto casa con l’inaspettato aiuto di Moussa.
Salvo abbassa la guardia con Binta e finalmente rivela la sua colpevolezza nell'evento che lo ha spinto a fuggire dalla Sicilia anni prima. Alla fine, si rende conto che solo perdonando se stesso e lasciando andare il passato potrà tornare a vivere.