Il documentario racconta la storia di Iolanda, una delle ultime testimoni di un’usanza arcaica.
Iolanda ha vissuto per 36 anni nella famiglia della regista, prima di fuggire in Canada.
Era una persona di famiglia ma con un ruolo subalterno, un’identità liminare, che oscillava tra l'amore e l'odio, tra ribellione e accettazione.
In un viaggio a ritroso nel tempo la regista ricostruisce insieme alla sua vecchia tata il lungo percorso fisico e ideale che le ha separate per più di 30 anni.
Tra aneliti di libertà e legami inscindibili riprende vita una “micro-storia” che racconta il nostro paese, le sue molteplici culture e il tentativo di superarle per rivendicare la propria autodeterminazione.