Itaca. Il ritorno

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Itaca. Il ritorno (The Return)

Itaca. Il ritorno (The Return)

titolo originale:

The Return

cast:

Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Marwan Kenzari, Charlie Plummer, Fabius de Vivo, Claudio Santamaria, Ángela Molina, Tom Rhys Harries, Amir Wilson, Jamie Andrew Cutler, Moe Bar-El, Aaron Cobham, Roberto Serpi, Cosimo Desii, Nicolas Retrivi, Francesco Dwight Bianchi, Amesh Edireweera, Jaz Hutchins, Ayman Al Aboud, Giorgio Antonini, Pavlos Iordanopoulos, Stefano Santomauro, Maxim Gallozzi, Magaajyia Silberfeld, Handrinou Ileana, Karandish Hanie

sceneggiatura:

John Collee, Edward Bond, Uberto Pasolini, dal poema "Odissea" di Omero

fotografia:

montaggio:

David Charap

scenografia:

costumi:

produzione:

vendite estere:

paese:

Italia/Grecia/UK/Francia

anno:

2024

durata:

116'

formato:

colore

uscito il:

30/01/2025

Un'Odissea dello spirito, senza viaggi, senza mostri, senza dei. Solo un uomo sfinito che torna a casa dopo anni di lontananza, una moglie tenace che lotta per mantenere la fede in un suo inatteso ritorno e il viaggio di un figlio verso l’età adulta, diviso tra l’amore per sua madre e il peso del mito di suo padre. Una famiglia separata dal tempo e dalla guerra, riunita dall’amore, dal senso di colpa e dalla violenza.

NOTE DI REGIA:
The Return nasce dalla mia passione per l'epica di Omero e dallo straordinario fatto che, nonostante l'ubiquità dell'Odissea nella cultura occidentale e dei suoi temi universali e senza tempo, il cinema non ha mai reso giustizia alla storia del ritorno di questo soldato alla sua terra, a sua moglie e a suo figlio. Oggi l'opera di Omero ci costringe a confrontarci con la tragedia della guerra, di chi la combatte e di chi rimane indietro, in una maniera che appare incredibilmente e tristemente attuale.
Trattandosi di una storia di ritorno e di redenzione dalla guerra, il mio interesse è sempre stato non tanto per l’elemento del fantastico delle peregrinazioni di Odisseo, quanto più per il ricongiungimento dei personaggi alla fine del viaggio. Quindi, pur conservando alcuni dei momenti più iconici dell'epopea di Omero, la nostra è un'Odissea della mente, senza viaggi, senza mostri, senza dei, il percorso di una famiglia che trova il modo di riunirsi contro gli ostacoli esterni ma, soprattutto, contro quelli del proprio cuore.
I miti sopravvivono perché sono storie avvincenti, credibili e incredibili allo stesso tempo. I loro personaggi sono più grandi della vita ma anche, in sostanza, umani. In questo film, prendiamo un antico mito conosciuto in tutto il mondo, con cui molte persone hanno un legame affettivo (lo conoscono, lo amano, lo riconoscono), e guidiamo il pubblico alla scoperta della verità umana che si cela dietro quell'antica storia ereditata, trovando nelle figure mitiche esseri umani come noi.
Proponendo un film basato sull'epopea di Omero, sappiamo che il pubblico può sia venire a vedere il film per il mito o non volerlo vedere perché ritiene di conoscerlo già. Con il nostro film vorremmo dare qualcosa a entrambi, a coloro che vogliono ricordare e a coloro che vogliono essere sfidati, offrendo loro questa emozione di riconoscimento - anche se si tratta di qualcosa che non si conosceva prima, si riconosce che è vero. Abbiamo voluto scavare nella psicologia dei personaggi, enfatizzando i conflitti esterni ed interni e dando a una storia di 3000 anni fa l’immediatezza di un thriller contemporaneo.
Un padre il cui senso di sé è stato distrutto dagli orrori della guerra, una moglie imprigionata dall'incertezza di un ritorno e dal desiderio di proteggere suo figlio, un giovane alla ricerca della propria identità. È in particolare la complessa psicologia del viaggio del figlio verso la piena virilità e il modo in cui prende il controllo del suo destino che è stata ignorata dai pochi tentativi di portare il poema sullo schermo. In questa sceneggiatura, credo, abbiamo restituito a Telemaco le frustrazioni, le insicurezze, la rabbia e i desideri di un giovane uomo combattuto tra l'amore per la madre, il peso del mito del padre e la volontà di diventare un uomo a sé stante. E insieme, il viaggio di una famiglia che cerca di liberarsi dalle proprie esperienze e dai ruoli che il mondo si aspetta da loro.
È un progetto ambizioso, che credo valga la pena tentare con attori non solo di grande talento, ma pronti a mettersi in gioco per portare l'anima di Omero nel mondo di oggi. E con Juliette Binoche e Ralph Fiennes abbiamo due maestri la cui potente presenza sullo schermo è accompagnata dal coraggio che portano nel loro lavoro.