titolo originale:
Animali randagi
regia di:
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
Alessandro Grasso, Daniele Rienzo
produttore:
produzione:
Eagle Original Content, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Friuli Venezia Giulia Film Commission
paese:
Italia
anno:
2024
durata:
98'
formato:
colore
uscito il:
27/06/2024
premi e festival:
Luca e Toni vivono in un piccolo paese di provincia in cui non succede mai niente. Passano le giornate fra lavoro e noia che tentano di sfidare con sostanze stupefacenti e imprese irrazionali, giusto per provare un po’ di adrenalina.
Sono sempre stati amici e lavorano anche insieme come paramedici. Un giorno viene chiesto loro di trasportare un paziente fuori dall’Italia perché ha bisogno di cure speciali. Si chiama Emir, deve tornare in Serbia e ha chiesto a Maria, la figlia che non vede da diversi anni, di accompagnarlo. La verità è che l’uomo vorrebbe recuperare il rapporto con lei prima che sia troppo tardi.
Luca e Toni sono elettrizzati e convinti che quel viaggio sarà come una gita, una vacanza, un’occasione per spezzare la monotonia. Durante il tragitto, però, si scoprirà che le cure di cui Emir ha bisogno nascondono in realtà ben altro e presto i due ragazzi dovranno fare i conti con la realtà che fino a quel momento avevano cercato di evadere.
NOTE DI REGIA:
Era il 2010, agli inizi di settembre. Davanti ad un bar si festeggiava la fine dell’estate: non mi era mai capitato di frequentare i coetanei del mio paese. Eppure, negli ultimi anni, in me è cresciuta una curiosità: sapere di più di quelle persone e facce che partecipavano alle cosiddette “feste comandate”. Ho scoperto, così, che c’era tutta un’umanità di persone che da sempre conoscevo ma che non avevo mai realmente incontrato.
Questo film nasce innanzitutto da questa mia personale esperienza emotiva. È una storia di provincia nata anche dalle più piccole cose raccontate al bar del paese dopo le 2 di notte. È ambientata inizialmente in un luogo in cui ogni giorno è uguale al precedente, fatto di zone industriali semi-deserte, centri storici svuotati e di un lago artificiale che nasce ai piedi di una diga. In questa monotonia ed apatia, purtroppo, l’unico svago o principale passatempo sono l’alcol e la droga.
I personaggi sono due trentenni di oggi, la generazione che vive a casa coi genitori e che non crede nel futuro; sono amorali e spregiudicati. Quando ai due si presenta l’occasione di evadere dalla monotonia, con un viaggio oltre il confine nazionale, loro accettano subito; non per fuggire e cominciare una nuova vita, ma solo per trasgredire, per spostare il limite della noia un po’ più in là.
Animali randagi parla anche di libertà di scelta, di come la nostra libertà di azione si rifletta sugli altri. È un racconto delicato sul dolore che si prova quando bisogna accettare e scendere a patti con le decisioni di qualcuno che amiamo.
Per tutto il film c’è un clima sospeso, dietro al quale, però, si cela la morte. Una morte luminosa, tenera, grazie alla quale si riannodano fili affettivi spezzati, nessi familiari interrotti, amori che, forse, possono nascere ancora.