Testa o croce? (opera seconda)

titolo originale:

Testa o croce?

produzione:

distribuzione:

vendite estere:

paese:

Italia/Francia

anno:

2024

formato:

colore

status:

Sul set (13/09/2024)

Dopo aver ucciso il marito, Rosa fugge insieme al suo innamorato, il buttero Santino. Accusato ingiustamente dell'omicidio, Santino si ritrova un'enorme taglia sulla testa e diventa il simbolo di una rivolta locale. Tutti vogliono la sua testa e solo Rosa può porre fine a questa situazione.

NOTE DI REGIA:
Ci piacerebbe fare un “western pastorale”, ambientato nell’Italia postunitaria, tra la fine del brigantaggio e la prima industrializzazione. Un’Italia in cui il Circo di Buffalo Bill ha già portato il mito americano del West.
I conflitti che percorrevano il nostro paese non erano così diversi da quelli dell’America raccontata dai cosiddetti western revisionisti: un periodo di instabilità, di nuove leggi e nuovi padroni, di cambiamento, in cui le regole erano poche e confuse; un mondo di soldati, guardie e fuorilegge. L’Italia di quel periodo è un paese all’alba di una modernità incentrata sul profitto, sull’individualismo, sulla burocrazia che prende gradualmente il posto di un mondo profondamente arcaico, contadino e feudale.
Il film è la storia dell’amore tra Santino e Rosa e della loro fuga disperata verso il nulla vista attraverso lo specchio ironico e deformante di una storia orale in cui la verità è sempre altrove, i fatti non coincidono mai con il loro racconto. Un fatto di sangue fa di Santino un eroe per alcuni, un fuorilegge per altri. Rosa è l’unica a cui davvero interessa la verità della storia, della sua storia, finché non realizza che questa per gli altri non è poi così importante, perché nessuno le crede. Rosa proietta - in modo anche onirico - su Santino i suoi desideri: di amare ma anche di odiare, di emanciparsi, di fuggire e reinventarsi nella fuga.
Ogni eroe è tale finché regge la sua storia, vera o falsa che sia.