Kill me if you can, film diretto da Alex Infascelli, è un documentario che racconta un evento accaduto nell'autunno del 1969 e la storia di Raffaele Minichiello, un marine diciannovenne di origine italiana naturalizzato statunitense, che ha preso parte alla guerra in Vietnam. Dopo essersi imbarcato su volo con partenza a Los Angeles e direzione San Francisco, l'uomo, armato, compie un gesto unico fino ad allora nella storia: dirotterà l'aereo per le successive 48 ore. Si tratta del primo dirottamento transoceanico commesso.
Presi in ostaggio pilota e hostess, Minichiello rivela di voler raggiungere l'Italia e dopo diversi scali, la destinazione finale sarà Roma. Ma perché il giovane è arrivato a compiere un gesto simile? Minichiello è giunto in America qualche anno prima, perché la guerra e il successivo terremoto in Irpinia avevano reso impossibili le condizioni di vita della sua famiglia. Nonostante abbia frequentato un high school americana, il ragazzo non si è mai inserito, anche a causa della lingua, che non conosceva. Appena diciottenne lascia la scuola e decide di arruolarsi nei Marines, partendo per il Vietnam. Al suo rientro, però, si rende conto che il governo non gli ha versato i 200 dollari che gli spettavano e la sua richiesta di tornare finalmente in Italia è stata respinta. In preda all'ira, Minichiello decide di compiere quel gesto, fiducioso di riuscire a tornare così nella sua Italia.