Un bastardo e l'eredità di Pinochet

vedi anche

Trailer

titolo originale:

Bastardo. La herencia de un genocida

titolo internazionale:

A bastard and Pinochet’s legacy

regia di:

fotografia:

montaggio:

Juan Edoardo Murillo

paese:

Cile/Svezia/Italia

anno:

2023

durata:

82'

formato:

colore

status:

Pronto (01/11/2023)

premi e festival:

Un Bastardo e l’Eredità di Pinochet è la storia di Pepe, un giovane gay cileno di 30 anni, residente in Italia, che torna in patria e scopre che il suo padre biologico - un uomo che non aveva mai conosciuto - non è altro che il colonnello Rodrigo Retamal , l'ex capo dell'intelligence della polizia cilena. Retamal, scopriamo, è stato condannato per violazioni dei diritti umani, inclusa l'uccisione di sei attivisti comunisti nel 1973, durante i primi giorni del colpo di stato di Pinochet. Fu punito vent’anni dopo con una notte in carcere. Dopo un momento di profonda confusione, Pepe prende la sbalorditiva decisione di incontrare suo padre e affrontarlo. Colto di sorpresa, il colonnello Retamal è estremamente orgoglioso del ‘nuovo’ figlio e gli apre le braccia, presentandolo alla sua famiglia e al suo entourage militare. Spinto dal disperato bisogno di connessione, Pepe cerca di penetrare nell'anima oscura di suo padre alla ricerca di un filo di innocenza o almeno di qualche rimpianto. Con difficoltà i due iniziano un dialogo che crolla quando Pepe gli rivela la sua omosessualità e viene respinto ancora una volta. Allo stesso tempo, Pepe incontra i parenti delle vittime di suo padre. Si lega in particolare alla moglie di uno di loro, un'attivista ancora alla ricerca di giustizia per l'omicidio del marito. Con la figlia, regista teatrale, avviano una collaborazione artistica che porterà alla realizzazione di uno spettacolo teatrale sugli omicidi perpetrati dal padre di Pepe. I disordini sociali che il Cile sta vivendo lentamente, ma con fermezza, emergono nel film, prestandogli sempre maggiore attenzione fino all'esplosione delle rivolte urbane che vedono i giovani cileni combattere contro le istituzioni per le strade di Santiago del Cile. Pepe è uno degli attivisti. È l'anno 2019, quello che porterà il più grande cambiamento politico dalla dittatura di Pinochet: la stesura della nuova costituzione del Paese. L'unica leva politica che consentirà alla società cilena di superare il sistema di impunità sostenuto in tutti questi anni dal corrotto establishment economico del Paese. Un cambiamento confermato dalle elezioni di dicembre 2021.