Aicha (opera seconda)

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Aicha

titolo originale:

Aicha

cast:

Fatma Sfar, Nidhal Saadi, Yasmine Dimassi, Hela Ayed

sceneggiatura:

fotografia:

montaggio:

Camille Toubkis

scenografia:

Sophie Abdelkafi

produzione:

Cinetelefilms, Dolce Vita Films, Dorje Film, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Eurimages

paese:

Tunisia/Francia/Italia

anno:

2024

durata:

123'

formato:

colore

status:

Pronto (23/07/2024)

premi e festival:

A quasi trent’anni Aya si sente in trappola a vivere con i genitori nel sud della Tunisia e non riesce a vedere cambiamenti all’orizzonte. Un giorno, il minivan che quotidiamente la porta tra la sua città e l’hotel dove lavora ha un incidente, di cui lei è l’unica sopravvissuta. Vedendovi l’occasione per reinventarsi, fugge a Tunisi con una nuova identità, ma presto tutto vacilla quando si ritrova a essere la principale testimone di un errore della polizia.

NOTE DI REGIA:
È necessario morire, in Tunisia, per essere liberi? La morte è ormai l’unica strada che porta alla vera emancipazione? Queste sono le domande che hanno ispirato la genesi di Aïcha. Il film si addentra nelle vite dei giovani tunisini, i cui sogni vengono troppo spesso negati. È anche un film sui nuovi inizi e le seconde possibilità e sulle molteplici pressioni sulla società tunisina, in particolare sulle donne. Aïcha ritrae la ricerca della libertà e il desiderio di vivere la vita in pieno, un paradosso in cui la vera libertà per la protagonista può essere raggiunta solo attraverso la morte. Nella sua ricerca della vita, Aïcha affronta numerosi ostacoli: autorità familiare, remissività, misoginia, sessismo e, più in generale, il posto delle donne nella società. Affronta soprattutto la corruzione e l’oppressione della polizia, la sua onnipresenza e onnipotenza sulla popolazione civile.