Yuria

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Yuria

Yuria

titolo originale:

Yuria

regia di:

sceneggiatura:

montaggio:

scenografia:

Francesca Calabrese

costumi:

Francesca Calabrese

musica:

Francesco Fortunato, Roberto Russo

produttore:

produzione:

paese:

Italia

anno:

2021

durata:

45'

formato:

colore

aspect ratio:

1.85:1

premi e festival:

  • Bloody Film Festival 2021

Fra’ Ludovico, uomo brillante e intuitivo, viene inviato dalle autorità ecclesiastiche romane in un piccolo paese della Calabria, per indagare sulla morte di Monsignor Ettore, prelato molto conosciuto e stimato dalla comunità. Le notizie giunte dalla Curia riferiscono di una morte improvvisa, a causa di un subdolo arresto cardiaco, ma le circostanze del suo rinvenimento destano sospetto e spingono il Vaticano a voler fare chiarezza. Fra’ Ludovico, anche per il suo passato, è il solo che può sgretolare quel muro di diffidenza che caratterizza una comunità solo in apparenza ospitale, ma in realtà estremamente chiusa ed ostile. Parte la sera stessa. Arrivato a Curinga capisce subito che le premesse del suo incarico sono più che fondate: si scontra subito con Don Enrico, uomo dai modi gentili e affabili, ma falso e autoritario. Percepisce nettamente l’ostilità di quanti vivono all’interno del convento. La sua presenza non è gradita neanche dalla gente del luogo, tutti lo guardano con sospetto, tenendolo a debita distanza. Le indagini sulla morte del Monsignore portano a dubitare di tutti i membri del convento. A Fra’ Ludovico paiono tutti fortemente fuori dagli schemi e sopra le righe, non somigliando a nessun ordine ecclesiastico con il quale aveva avuto contatti prima di quel momento. E’ sicuro che nascondano qualcosa. Ogni persona che vive a Curinga teme e rispetta con rigore e fedeltà i membri e l'operato del convento, una struttura che sembra regnare sulla comunità, controllando tutto ciò che accade. Ludovico, si ritroverà, solo contro tutti, a scoprire che il convento custodisce segreti inconfessabili e che il tentativo di far luce sulla verità può costare caro. Ad accoglierlo ci saranno Suor Lucia e Don Enrico, un uomo che il Cardinale presenta come chiuso e freddo, protettivo con gli abitanti del paese, ma schivo con chi non conosce. Fra’ Ludovico capisce cosa esattamente il Cardinale gli sta chiedendo: guardandolo negli occhi, gli confessa che le circostanze della morte del Monsignore sono misteriose; probabilmente si è trattato di un infarto, ma c'è bisogno di accertarsene. Anche il minimo dubbio che nella cittadina si nasconda un assassino deve essere fugato. Il Borgo di Curinga sorge su un poggio roccioso che si affaccia sul mare e si estende verso l’interno, in un susseguirsi di colline e distese pianeggianti, nelle quali non è infrequente imbattersi in vestigia di antichi borghi medievali. Il suo centro storico, somiglia molto a un borgo medievale, fatto di vicoli, strade di scalini, edifici pittoreschi e piccole case basse costruite in pietra, divise da piazze e palazzi gentilizi. Il convento sorge fuori dal centro abitato e presenta una struttura diversa, imponente. Ludovico desta subito l'attenzione degli abitanti, sorpresi di vedere un volto sconosciuto. Senza dare troppo peso agli sguardi indiscreti, Fra’ Ludovico si dirige verso il convento che, come gli aveva detto il Cardinale, domina Curinga dall'alto. Ad aspettarlo, c'è Don Enrico. Accigliato, al centro della sagrestia, sembra attenderlo da tempo. Don Enrico lo guarda dall'alto in basso, studiandolo, mentre Ludovico sostiene spavaldo il suo sguardo. Don Enrico appare diverso da come se lo era immaginato; si mostra fin troppo accogliente e cordiale. Ma agli occhi di Ludovico non appare convincente. L'atteggiamento di Don Enrico non lascia dubbi: la presenza di quell’ospite inatteso non è gradita. Don Enrico accompagna Ludovico dandogli modo di visitare il convento e i luoghi in cui Monsignor Ettore si raccoglieva in preghiera. In seguito Ludovico farà la conoscenza di Don Gregorio, il cui atteggiamento affabile nasconde un’ostilità e una diffidenza che alimentano sempre più i dubbi di Fra’ Ludovico. Don Gregorio celebra la messa, i suoi sermoni cupi, a volte macabri, catturano chiunque. I fedeli lo ascoltano rapiti e immobili, quasi ammaliati. Anche la madre superiora, Lucia, appare del tutto sopra le righe: è ammiccante e maliziosa. Neanche i più giovani, suor Beatrice e il frate novizio Camillo, sembrano i religiosi che ci si potrebbe aspettare, entrambi apparentemente succubi di Don Enrico. Anche il custode Saro, uomo schivo, brusco, serio e dall'aspetto spaventoso, passa ore e ore nella sua dimora e di notte si aggira per i giardini del convento. Ludovico cerca di scoprire cosa sia realmente accaduto al Monsignore e se si tratti di una morte naturale. Camillo, frate novizio, comprendendo le ragioni della presenta di Fra Ludovico si dimostra il più disposto al dialogo: il Monsignore, infatti, era colui che lo aveva accolto nel convento, in un periodo buio della sua vita. Anche Suor Beatrice che appare sempre molto impaurita, sembra voler dire qualcosa: i suoi occhi chiedono aiuto ma, ogni volta che Fra Ludovico prova a parlarle, la ragazza si allontana terrorizzata. A Fra’ Ludovico viene fatto credere che Suor Beatrice non può parlare, che è muta; da quando è arrivata al convento, dopo una terribile tragedia familiare, non ha mai pronunciato una sola parola. Suor Lucia racconta che Suor Beatrice aveva un ottimo rapporto con il Monsignore e che la sua morte l’ha profondamente scossa, facendola ripiombare nel suo mondo di silenzio. Una notte, dalla finestra della sua stanza, Fra’ Ludovico sente distintamente provenire, dall’interno del convento, delle urla soffocate e il pianto disperato di una donna. Il giorno successivo, nessuno ammetterà di aver sentito quelle grida. Nei giorni successivi, il casuale ritrovamento di un flacone contenente un estratto di stramonio, potente veleno conosciuto come erba del diavolo, metterà Ludovico sulla giusta strada e lo porterà ben presto a scoprire che Monsignor Ettore è stato assassinato. Il muro di omertà che regna all’interno del convento crolla davanti a questa scoperta: il responsabile di questo terribile delitto viene arrestato. C’è però qualcosa di estremamente insolito in tutta questa vicenda: gli indizi, le confessioni, il convento stesso. Nonostante i dubbi, Ludovico decide di far rientro a Roma. Lungo il tragitto che lo condurrà alla stazione viene raggiunto da Suor Beatrice che, tra le lacrime, inaspettatamente, lo implora di non andar via, dicendo «tutto quello che le hanno fatto credere è falso!» … «da quando è qui ha mai sentito parlare di Yuria … la Suora scomparsa?»