La scommessa - Una notte in corsia (opera seconda)

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La scommessa - Una notte in corsia

La scommessa - Una notte in corsia

titolo originale:

La scommessa - Una notte in corsia

titolo internazionale:

High stakes

regia di:

scenografia:

paese:

Italia

anno:

2024

durata:

84'

formato:

colore

uscito il:

12/09/2024

premi e festival:

È il giorno di Ferragosto in un desolato ospedale napoletano. I due infermieri, Angelo e Salvatore, sono di turno quando viene ricoverato in gravissime condizioni il signor Caputo. Ad Angelo, infermiere navigato, basta un’occhiata per capire che l’uomo non supererà la notte. Salvatore, che non sopporta Angelo, decide però di scommettere il contrario. In palio, le ferie natalizie: chi vince sarà in vacanza nel periodo più ambito dell’anno. Angelo accetta la sfida. Da quel momento in poi, la notte trascorrerà tra il tentativo di Salvatore di tenere in vita il signor Caputo e quello di Angelo di giocare sporco pur di vincere la sua scommessa. Tra colpi bassi, primari cocainomani e loschi figuri che si aggirano per l’ospedale, in quella notte può succedere di tutto.

NOTE DI REGIA:
La Scommessa – una notte in corsia, oltre a essere un film ispirato alla nostra straordinaria tradizione di commedia, che Monicelli definì “tragedie che fanno ridere”, ha due caratteristiche che ne determinano la narrazione e la messa in scena: l’unità di tempo e quella di luogo. Tutto in una notte, tutto in un ospedale. Questa impostazione, apparentemente teatrale, ci ha permesso di avvalerci di un cast che, oltre alle evidenti capacità artistiche e comiche, fosse preparato, esperto e particolarmente attento a tali necessità. Lavorando in un ambiente protetto da imprevisti e fattori esterni, gli attori hanno avuto modo di provare e riprovare movimenti e battute, con molta precisione, sempre coordinati con l’altro, come un corpo unico, e con la macchina da presa/occhio che procede nei corridoi labirintici dell’ospedale, senza mai sostituirsi, se non raramente, allo sguardo dei protagonisti, ma li scruta, distorti, senza pietà, per poi abbandonarli a loro stessi, come un Dio vigile ma inerte.