Un messicano sulla luna (opera prima)

titolo originale:

Un mexicano en la luna

cast:

Héctor Jiménez, Alessio Lapice, Ausenc Iocruz, Roberto Ballesteros, Fermin Martinez, Carlos Valencia, Klothilde Campos, Maryfer Santillan

sceneggiatura:

Francis Levy Lavalle

fotografia:

Héctor Ortega

scenografia:

Lou Perez Sandi Didieu

costumi:

Lilia Hernández

produzione:

Arte Mecanica, Solaria Film, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di EFICINE, Regione Lazio

paese:

Messico/Italia

anno:

2024

formato:

colore

status:

In postproduzione (04/04/2023)

Comala, Stato di Colima, Messico Occidentale. Luglio del 1969. Siamo al culmine della corsa a chi arriva prima nello spazio, poche settimane dopo lo sbarco dell’uomo sulla luna.
SIMÓN è un giornalista che durante il giorno scrive storie sensazionali per il giornale locale e di notte fa il cameriere ai tavoli della tavola calda di sua moglie MARY. Simón è in competizione per il posto di cronista in un prestigioso giornale di Guadalajara. Deve solo consegnare una cronaca che mostri il suo talento, ma lui non ha altro che appunti su navi fantasma e teschi alieni...
Durante una cena con gli amici, Simón sente per caso una voce che potrebbe portargli non solo la posizione da cronista, ma il successo e la fama che ha sognato sin da bambino: Neil Armstrong è messicano ed è nato a ‘Llano Grande’, una piccola città nel sud di Jalisco.
Impulsivo come è Simón decide di seguire la storia. PEDRO, il severo padre di Simón, respinge il suo piano come ingenuo; MARY, la moglie incinta di 8 mesi vuole solo che suo marito ottenga il lavoro e torni presto ad aiutarla.
Tre giorni dopo Simón arriva a ‘Llano Grande’ nell’aereo di proprietà di CARLOS, il suo compagno d’avventura. Entrambi affrontano l’opposizione di DON ENRIQUE, il presidente municipale, del misterioso PADRE RAYMUNDO e dei cittadini che hanno dei sospetti riguardo le loro intenzioni e cercano di nascondere le informazioni su un certo “Güero” emigrato negli stati uniti quando era bambino.
Presto Simón scopre una corrispondenza tra JUANITA e suo figlio Güero, un presunto astronauta, dove firma con un conciso “N.A.” (Neil Armstrong!). Così ruba le prove per scrivere la cronaca che non gli darà più il posto da cronista bensì il Pulitzer e la fama mondiale.
Simón viene sorpreso in fuga con le lettere davanti tutto il popolo che a questo punto lo vede come un ladro. Una volta rinchiuso, Padre Raymundo mostra a Simón un altro pacco di lettere contenente, a suo dire, l’altra parte della storia, quella interessante. Ma per ottenere le lettere, Simón deve smettere di pensare solo a sé stesso e imparare che, come dice la Bibbia, scorciatoie prese in fuga portano al fallimento.