La rieducazione

titolo originale:

La rieducazione

fotografia:

Emilio Monastra

montaggio:

Daniele Marsala

scenografia:

Roberto Tedesco

costumi:

Roberto Tedesco

produzione:

paese:

Italia

anno:

2024

formato:

colore

status:

Pronto (28/06/2024)

premi e festival:

Il film affronta la tematica dei diritti dei detenuti e in particolare ciò che prevede l’articolo 27 della Costituzione. «La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte». Con questo principio si stabilisce anche la finalità della pena, cioè quella della rieducazione, ogni carcerato deve essere rieducato e occorre fare in modo che, una volta scontata la pena, lo stesso possa reinserirsi nella società.

NOTE DI REGIA:
Con questo mio film, "La Rieducazione", realizzo un mio sogno di gioventù. Quando misi piede, giovanissimo, fresco fresco vincitore di concorso di prima nomina, al carcere minorile Malaspina di Palermo, realizzavo il mio primo sogno: insegnare in una prigione.
In quegli stessi giorni (mi ero evidentemente montato la testa) litigavo coi miei amici palermitani (io avevo vissuto i miei primi 20 anni nel profondo nord lombardo-quasi-svizzero) sostenendo che mi sentivo già pronto ad occuparmi anche della "rieducazione" (così viene citata nella nostra Costituzione nel famoso art. 27) di Totò Riina, a quel tempo latitantissimo.
Il cinema è sogno ma anche realtà. Ed eccomi alle prese, anni e anni dopo, come psico-pedagogista, in un carcere di massima sicurezza di 41bis, col boss dei boss di Cosa Nostra per una necessaria, mai attuata, rieducazione. Perchè la Costituzione va rispettata: perchè resta il perno per la nostra difficile, faticosa ma necessaria democrazia.