L’amor fu è una commedia funebre che racconta con sguardo ironico il dramma di una famiglia e, attraverso di esso, il tema dell’accettazione. In una bella casa al centro di una cittadina della pedemontana, tutto è pronto per la veglia funebre di Mauro Fantin, stimato cittadino, medico altruista, marito romantico e padre amorevole. Irene, vedova innamorata, si prende cura della casa proprio come dovrebbe fare con sé stessa. Assieme a lei, sua figlia adolescente Serena e sua madre Elda.
All’improvviso, come se non bastasse già il dolore per la perdita, una donna che nessuno conosce s’introduce in casa e si chiude a chiave nella camera ardente dove giace, deposto sul letto matrimoniale, il corpo di Mauro. La donna si chiama Alba e confessa che lei e Mauro avevano una famiglia insieme, una vita parallela di cui nessuno sospettava nulla. Mancano solo 60 minuti prima che gli invitati si presentino a casa a dare l’estremo saluto a quell’uomo “buono e onesto” che fu Mauro. Irene vorrebbe solo far sparire quella donna dalla sua casa e dalla sua vita per sempre, ma non è possibile.
Le due si fronteggiano senza esclusioni di colpi e il loro confronto farà emergere verità e bugie di ogni persona presente in casa Fantin, perché dietro quella porta chiusa a chiave si cela una catena di segreti e omissioni che da anni aspettavano di uscire allo scoperto e che, proprio come un terremoto violento e improvviso, faranno crollare ogni certezza, facendo emergere nuove domande e riflessioni su quanto conosciamo noi stessi e le persone che amiamo.
Il vasto tema dell’identità, pilastro del film, viene raccontato in “L’Amor Fu” tramite una storia familiare. Le rivelazioni, i movimenti e i conflitti, infatti, si sviluppano tutti all’interno delle mura domestiche, perché è proprio la casa a custodire i nostri più intimi segreti. Un luogo dove i conflitti possono comprimersi fino al punto di esplodere, in una sfida continua contro gli ostacoli dello spazio.