titolo originale:
Il treno dei bambini
titolo internazionale:
The children's train
regia di:
cast:
Barbara Ronchi, Serena Rossi, Christian Cervone, Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Stefano Accorsi, Dora Romano, Beatrice Schiros, Ivan Zerbinati, Lucio Morano, Jacopo Pagano Guerrieri, Domenico Rea, Sophia Cecere
sceneggiatura:
Furio Andreotti, Giulia Calenda, Cristina Comencini, Camille Dugay, dal romanzo omonimo di Viola Ardone
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
produzione:
Palomar, con il sostegno di Emilia-Romagna Film Commission
distribuzione:
paese:
Italia
anno:
2024
durata:
105'
formato:
colore
uscito il:
04/12/2024
premi e festival:
1946. Amerigo ha otto anni e non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre Antonietta. Il suo mondo, fatto di strada e povertà, però sta per cambiare. A bordo di uno dei “treni della felicità” passerà l’inverno al nord, dove una giovane donna, Derna, lo accoglierà e si prenderà cura di lui. Accanto a lei Amerigo acquista una consapevolezza che lo porta ad una scelta dolorosa che cambierà per sempre la sua vita. Gli serviranno molti anni per scoprire la verità: chi ti ama non ti trattiene, ma ti lascia andare.
Un viaggio attraverso la miseria, ma anche la generosità dell’Italia del dopoguerra, vista dagli occhi di un bambino diviso tra due Madri.
NOTE DI REGIA:
Il libro Il treno dei bambini di Viola Ardone ha rivelato a molti una storia dimenticata del nostro dopoguerra. Decine di migliaia di bambini poverissimi di Napoli, ma anche di altre città del centro sud, furono accolti da famiglie contadine emiliane. Un viaggio epico, organizzato dall’Unione Donne Italiane, che racconta un’Italia impegnata nello slancio solidale. Allo stesso tempo il libro narra, attraverso la storia del bambino Amerigo e delle sue due madri, le fratture nella vita dei singoli che restano insanabili dopo le guerre. Il tema delle due madri, tutte e due imperfette, mi pare inoltre di grande importanza oggi che per la prima volta riflettiamo in modo nuovo sulla natura dell’amore materno.
Sono sempre stata interessata alle storie personali che si svolgono in una Storia più grande. Qui mi è sembrato inoltre di raccontare una vicenda passata ma attualissima: il biennio 1945-1947, in cui si organizzarono i treni dei bambini, è un periodo in cui sembrava possibile un Paese unito.