Modi - Tre giorni sulle ali della follia

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Modi - Tre giorni sulle ali della follia (Modi - Three Days on the Wing of Madness)

Modi - Tre giorni sulle ali della follia (Modi - Three Days on the Wing of Madness)

titolo originale:

Modi - Three Days on the Wing of Madness

regia di:

sceneggiatura:

Jerzy Kromolowski, Mary Olson-Kromolowski, dall'opera teatrale "Modigliani: A play in three acts" di Dennis McIntyre

fotografia:

Nicola Pecorini, Dariusz Wolski

montaggio:

Mark Davies

scenografia:

David Warren

costumi:

Penny Rose

musica:

Sacha Puttnam

produttore:

Barry Navidi, Johnny Depp, Stephen Malit, Andrea Iervolino, Jason Forman, Viktória Petrányi, Sam Sarkar, Stephen Deuters

paese:

UK/Italia/Ungheria

anno:

2024

durata:

114'

formato:

colore

uscito il:

21/11/2024

premi e festival:

Settantadue ore nella vita dell'artista bohémien Amedeo Modigliani (Riccardo Scamarcio) - “Modi” per gli amici - in cui si susseguono un vortice di eventi nella Parigi del 1916, dilaniata dalla guerra. In fuga dalla polizia, il desiderio di Modi di porre fine alla sua carriera e abbandonare la città è ostacolato dai suoi colleghi Maurice Utrillo (Bruno Gouery) e Chaim Soutine (Ryan McParland) e dalla sua musa Beatrice Hastings (Antonia Desplat). Modi chiede così consiglio al suo amico e mercante d'arte Leopold Zborowski (Stephen Graham). Tuttavia, dopo una notte di allucinazioni, il caos nella mente di Modi raggiunge il culmine quando si trova di fronte a un collezionista americano, Maurice Gangnat (Al Pacino), che ha il potere di cambiare la sua vita.

NOTE DI REGIA:
Dennis Hopper una volta disse “Se ti fosse negato di creare... moriresti davvero?” e credo che per Amedeo Modigliani la risposta fosse “Sì”.
Modigliani era in balia del suo talento, in balia della sua natura impulsiva. Non c'era altra strada per lui da seguire. Nessun'altra strada che avrebbe mai neanche considerato di intraprendere. Modi era destinato a percorrere la direzione che ha preso. Anche dopo aver distrutto tutto, c'era solo una strada da seguire...ovvero quella di ricominciare, perché lui era nato per creare...
In questo modo, sono riuscito a comprendere il suo dramma. E ho potuto immaginare tutti quelli a me cari rapportarsi ad esso nella stessa identica maniera: da Bob Dylan ad Arthur Rimbaud, da Tom Waits a Jean-Michel Basquiat, da Patti Smith a Shane MacGowan, da Hunter S. Thompson a Jack Kerouac, da Tim Burton a Jeff Beck, fino ad ogni altro singolo artista degno di questo nome.
La scelta è che non c'è scelta. Creare o morire...
Dal punto di vista cinematografico, e per come intendevo raccontare la storia, mi sono immerso nelle opere di Marcel Carné, in particolare Hotel Du Nord (1938) e Les Enfants du Paradis (1945). Volevo addentrarmi il più possibile nel mondo di Modi, portare il pubblico nel cuore della storia e fargli sperimentare la sporcizia, la bellezza, l'orrore, il romanticismo, l'umorismo: tutto questo nel modo più veritiero possibile.
Inoltre, sono stato totalmente catturato da alcuni luminari dell'epoca, in particolare Chaplin e Keaton, che ho a lungo ammirato e ai quali mi sono ispirato. Parlando di figure più recenti, devo dar credito ai miei amici e compagni Jim Jarmusch ed Emir Kusturica, che non sono mai lontani dai miei pensieri per tutto ciò che riguarda il cinema.
Sostanzialmente, ho voluto raccontare una storia universale di amore, arte e rifiuto, in modo che tutti e chiunque, non importa chi, cosa, dove e perché, potesse trovare un qualcosa con cui confrontarsi, a cui relazionarsi e in cui riconoscersi in quel groviglio infinito che sappiamo essere la vita, intesa come esistenza: la diretta conseguenza della creazione stessa.