Assunta ed Erminia sono due donne anziane, rispettivamente madre e figlia, che vivono isolate sulla vetta più alta della regione Puglia: il monte Cornacchia. Da lì è possibile affacciarsi su Faeto, un piccolo borgo dove don Antonio svolge, insieme al chierichetto Agostino, i compiti e le funzioni che un paese di seicento anime richiede. Mentre i due sono occupati con le benedizioni delle case andando di porta in porta, sul monte Assunta e Erminia si prendono cura come possono di loro stesse, del bestiame e della casa sempre più pericolante. Da tempo, date le condizioni della strada, nemmeno la benedizione del parroco arriva più lassù. Sarà la madre di Don Antonio a esortarlo a occuparsi di tutti, anche degli ultimi, spingendolo così a ricucire la distanza con le due signore.

Note di regia

Durante la residenza “I LUPI” ho avuto modo di vivere a Faeto per 21 giorni, potendo entrare in contatto con la comunità e immergermi nell'anima del luogo. Tra i vari incontri che ho fatto, sono stato colpito dal rapporto del parroco Antonio con il suo paese e da Assunta ed Erminia, madre e figlia che vivono sole nella parte più alta del monte. Così ho passato diverse giornate assieme al prete e al chierichetto Agostino, altre invece sulla cima del monte, osservando la vita di Assunta e Erminia, lontane dalla comunità. In quei giorni don Antonio e Agostino si recavano di casa in casa per consegnare il bollettino parrocchiale e benedire le case. Questo però avveniva esclusivamente in paese. Ho pensato che fossero proprio Assunta ed Erminia a necessitare del maggior sostegno e che fosse proprio la loro casa pericolante ad avere bisogno di una benedizione. Così ho proposto a don Antonio di portare la benedizione anche lassù. Il film nasce dalla necessita di far accadere quest’incontro.