Picasso. Un ribelle a Parigi. Storia di una vita e di un museo

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Picasso. Un ribelle a Parigi. Storia di una vita e di un museo (Picasso. A rebel in Paris. Story of a life and a Museum)

titolo originale:

Picasso. A rebel in Paris. Story of a life and a Museum

regia di:

cast:

Mina Kavani

fotografia:

montaggio:

produzione:

3D Produzioni, Nexo Digital, con il supporto del Museo Nazionale Picasso di Parigi

distribuzione:

vendite estere:

paese:

Italia

anno:

2024

durata:

92'

formato:

colore

status:

Pronto (30/01/2024)

All’alba di una mattina del 1901 Picasso arriva a Parigi.
Il suo futuro inizia proprio quel giorno, in quella città. Nato in Spagna nel 1881, Picasso trascorrerà quasi tutta la sua vita a Parigi eppure, nella capitale francese, si sentirà spesso uno straniero, un esule, un ‘vigilato speciale’ della polizia. È questo il punto di partenza di Picasso.Un ribelle a Parigi. Storia di una vita e di un museo che racconta Pablo Picasso attraverso uno sguardo inedito e del tutto diverso da quello cui siamo abituati. Realizzato in occasione dei 50 anni dalla morte di Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973), il docufilm - diretto da Simona Risi su soggetto di Didi Gnocchi e Sabina Fedeli che firmano anche la sceneggiatura con Arianna Marelli - mette al centro del suo racconto il percorso di un giovane emigrato, povero ma destinato a diventare una delle più importanti icone del 900. In un continuo movimento di entrata e uscita dal Museo Picasso di Parigi, la più grande collezione esistente dedicata al pittore con 6000 capolavori e 200.000 pezzi di materiali d'archivio, il film segue Picasso nei quartieri parigini in cui ha abitato, dagli atelier senza riscaldamento degli esordi ai grandi appartamenti borghesi, quelli in cui inizia il successo: un viaggio materiale e intellettuale per comprenderne in maniera più approfondita l’opera e lo spirito.A guidarci in questo percorso è Mina Kavani, attrice iraniana protagonista di No Bears di Jafar Panahi, regista dissidente vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2022. A Parigi Kavani è approdata qualche anno fa, spinta dal bisogno di recitare senza le censure imposte dal regime degli ayatollah. Una scelta difficile nel segno della libertà, che oggi le impedisce di tornare nel suo paese. Come Picasso, che durante il franchismo non ha potuto né voluto rientrare in Spagna, anche lei oggi vive la dolorosa condizione dell'espatriata.
Picasso.Un ribelle a Parigi. Storia di una vita e di un museo sviluppa così un ritratto originale dell’artista, tratteggiandone il carattere contradditorio - assieme generoso e dispotico, fatto di sole e ombra, spesso occultato dietro una maschera – e la duplicità dei comportamenti, anche con le sue molte compagne. Una duplicità che oggi ha acceso un dibattito spinoso: si può separare l'artista dall'uomo? Sullo sfondo emerge sempre la Parigi al tempo di Picasso, una città anch'essa contraddittoria che all'inizio del secolo, proprio quando si sta trasformando in metropoli aperta e moderna, mostra la sua intolleranza e la sua xenofobia verso l'immigrato. E Picasso è un immigrato, anarchico fra gli anarchici di Montmartre, un tipo sospetto da tenere sott'occhio. Emergeranno così aspetti ancora poco conosciuti del pittore, che solo oggi gli storici e gli storici dell’arte iniziano a indagare, come appunto il suo essere stato “uno straniero” a Parigi. Non mancheranno le analisi delle opere come Les Demoiselles d’Avignon e si scoprirà persino perché è possibile, senza forzature, gettare uno sguardo ‘queer’ sull’opera dell’artista. Mina Kavani ci accompagnerà con letture di brani tratti da lettere conservate al Museo Picasso e da volumi come “Picasso e i suoi amici” di Fernande Olivier, “Picasso” di Gertude Stein e “La mia vita con Picasso” di Françoise Gilot. A completare il film le interviste a critici dell’arte, curatori, intellettuali e artisti che aiuteranno a entrare nella mente di Picasso e a capire perché è considerato uno dei più grandi geni del Novecento. Tra loro la Presidente Musée national Picasso Paris Cécile Debray, l’autrice del volume “Picasso. Una Vita da Straniero” Annie Cohen-Solal, gli storici dell’arte Marie-Laure Bernadac e Eugenio Carmona Mato, lo stilista e designer Paul Smith, la Responsabile Centro Studi Picasso Cécile Godefroy, lo storico francese François Hartog, gli artisti Obiageli Okigbo e Guillermo Kuitca.

Note di regia

“Nel trattamento visivo del documentario abbiamo evidenziato la modernità di Picasso. Un artista che ha speri-mentato tutto e ha portato nell’arte la rivoluzione cubista. Una rivoluzione nella forma ma soprattutto del modo di guardare alle cose. Il nostro film utilizza un linguaggio contemporaneo per raccontare un gigante della mo-dernità. La musica originale composta da Emanuele Matte arriva dal mondo techno e dalle atmosfere dei club parigini di oggi. Protagonista delle scene è il colore. Brevi suggestioni visive rievocano alcuni episodi e le tante maschere di Picasso: una fumata d’oppio, lo sparo di una pistola, un torero che si veste mentre nell’arena piove, la sagoma lontana di un Arlecchino in giro per Parigi di notte, la maschera di un Minotauro. L’attrice Mina Kavani ci guida nella vita dell’artista e nel luogo che a Parigi ha raccolto pezzi importanti della sua eredità artistica e del suo archivio privato, il Museo Picasso. Sono diverse le situazioni in cui ritroviamo l’attrice: la prima è un circo, luogo caro a Picasso che amava assistere agli spettacoli per poi riempire le tele di arlecchini, saltimbanchi e circensi. Il circo nel nostro documentario è una metafora della complessa personalità del protagonista e del suo sempre difficile equilibrio tra gli opposti”.