La Ragazza di Praga

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La Ragazza di Praga

La Ragazza di Praga

titolo originale:

La Ragazza di Praga

regia di:

cast:

Marie Havlova, Gabriella Pacini, Eloisa Pacini, Francesco Cascavilla, Federico Russo

fotografia:

Claudio Cascavilla

montaggio:

Ginevra Iuorio

produzione:

paese:

Italia

anno:

2024

durata:

20'17"

formato:

colore

aspect ratio:

4:3

status:

Pronto (10/04/2024)

premi e festival:

  • Porto Femme International Film Festival 2024: Selezione Ufficiale - Miglior Documentario Internazionale

Francesco e Eloisa, attraverso vecchie fotografie, ricostruiscono la storia di Maša e Gianlorenzo, i loro nonni. Lei, una esule delle campagne di Praga, lui, un ricco intellettuale Romano di ruolo all’Ambasciata Italiana di Praga. I due si innamorano poco prima che i Russi occupino la Cecoslovacchia, nel 1968. Grazie alle conoscenze di Gianlorenzo, Maša diventa la prima donna Ceca che ottiene il permesso, dal Partito Comunista, di sposare uno straniero e quindi di ottenere la cittadinanza italiana. La situazione continua a peggiorare, le regole diventano soffocanti. Decidono di lasciare la famiglia di Maša e trasferirsi in Italia con i loro tre figli.
Qui, Maša entra nel mondo dell’alta borghesia Romana, conservatore e spesso giudicante. Nasce il quarto figlio. Qualcosa dentro di lei si rompe. Tutte le sue scelte, da quel momento in poi, saranno guidate da una necessità incontrollabile di libertà. Una libertà che un governo totalitario ti strappa e non ti dà più indietro.

NOTE DI REGIA:
La Ragazza di Praga è il ritratto di Maša, una donna di 83 anni con una storia difficile alle spalle. La fuga da Praga durante l’occupazione russa, l’arrivo in Italia e la sua solitudine.
I suoi giovani nipoti cercano di ricostruire il passato burrascoso della famiglia aprendo un dialogo con la memoria, che è la vera protagonista di questo film. Il look fotografico, il suono e le grafiche portano lo spettatore in un limbo sospeso tra presente e passato. Tra realtà e metafora che si confondono intorno al concetto secondo cui i traumi, non affrontati si propagano nel tempo come infinite e incontrollabili onde d’urto.